La variante Delta è in crescita a livello planetario. Vediamo quali sono i Paesi più a rischio e quali soluzioni vengono adottate per contrastare il virus.
I dati dimostrano che I dati dimostrano che la variante Delta è in continua crescita un po’ ovunque nel mondo e le autorità di molti Paesi sono in allarme.
Dagli Stati Uniti fino a Israele (ma anche in Europa) i Governi sono sempre di più costretti a posticipare le riaperture e, in alcuni casi, anche a reintrodurre misure restrittive talora simili a quelle dello scorso anno che comprendono anche limiti agli spostamenti. In Italia, ad esempio, si torna a parlare di zone rosse.
Il problema è comunque esteso su scala mondiale, ma esistono alcune zone più colpite di altre. Vediamo, perciò, quali sono - ad oggi - i Paesi più colpiti dalla variante Delta e che soluzioni stanno adottando giorno dopo giorno le zone più a rischio.
I Paesi colpiti dalla variante Delta
Ammontano in totale a 92 i Paesi del pianeta in cui la variante Delta già è in circolazione, comportando un forte rischio per le varie popolazioni locali.
L’ex variante indiana è più rapida a diffondersi e potrebbe approfittare della fase di allentamento delle restrizioni programmate per il periodo estivo per espandersi sempre di più. Per il periodo estivo, comunque, per capire se le vacanze saranno sicure in Italia, si potrà solo seguire il parere degli esperti.
Un timore, quello della circolazione della variante Delta, sempre più confermato dai numeri dei contagi e dai pareri di una vasta scala di esperti virologi e immunologi. Per di più, dopo varie preoccupazioni dislocate, l’allarme è stato anche lanciato in conferenza stampa dal capo dell’unità tecnica anti-Covid dell’Oms, Maria Van Kherkove.
I Paesi più a rischio
I Paesi più a rischio per la circolazione della variante Delta sono molti e, in particolare:
- Gli Stati Uniti: negli USA, la nuova variante rappresenta il 20% dei casi di Covid e i numeri sono raddoppiati soltanto nelle ultime due settimane. Questa variante, sembra rappresentare, infatti, la più grande minaccia al tentativo di sconfiggere il virus ed eliminarlo in modo definitivo.
- La Germania: in questo Paese la variante interessa all’incirca il 15% di tutti i casi totali e l’allarme è alto. La cancelliera Angela Merkel ha ricordato che bisogna restare vigili in termini di precauzione. In Europa, in effetti, si prevede che entro fine agosto il 90% circa delle nuove infezioni da Covid-19 sarà dovuto proprio alla variante Delta.
- Il Regno Unito: l’Inghilterra resta il Paese più colpito in assoluto. Infatti, la variante Delta rappresenta ormai più del 90% dei casi che si registrano quotidianamente. I contagi erano raddoppiati negli ultimi giorni. Per di più, si prevedono ulteriori contagi.
- La Francia: il numero di contagi totali sembra stare diminuendo, ma i contagi che avvengono sono prevalentemente dovuti alla variante Delta, che arriva a rappresentare il 10% di tutti i nuovi casi.
- Il Portogallo: il Governo del Paese è stato costretto - proprio a causa della variante - a vietare ogni ingresso o uscita dalla città di Lisbona, la capitale, durante tutto il weekend. La metà dei nuovi casi registrati è tutta riconducibile alla variante Delta e l’attenzione resta alta in tutto il Paese.
- La Russia: il sistema sanitario russo sembra essere messo a dura prova dalla nuova variante. Il numero più alto di casi giornalieri è stato riscontrato a Mosca, per un totale di 9.056, e l’89,3% di questi contagi era dovuto all’ex indiana.
- Israele: la linea governativa è restrittiva. Israele, come soluzioni adottate per contenere i contagi della variante Delta, ha deciso di prevedere l’ingresso solo a turisti vaccinati. Questa decisione si inserisce in uno spettro più ampio di restrizioni che potrebbero essere prese se i contagi non dovessero scendere.
Le soluzioni adottate
Le soluzioni adottate nei Paesi più colpiti sono varie e spaziano dalla campagna di sensibilizzazione alla prudenza e a rispettare le norme imposte dai Governi, all’incremento in termini di tempo delle campagne vaccinali. In Italia, il vaccino sarà possibile addirittura in vacanza.
I Governi, in linea generale, sono costretti a reinserire misure sempre più restrittive. Potrebbero, pertanto, essere necessarie soluzioni più stringenti che vadano a limitare gli spostamenti individuali o a posticipare le riaperture, in modo da evitare il ritorno di una situazione simile a quella vissuta lo scorso anno.
In tal senso, gli esperti ricordano che bisogna agire per tempo su tutti i fronti: da quello vaccinale a quello degli interventi normativi, non dimenticando mai la prudenza.
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