Dai verbali Fed relativi all’incontro del 15-16 marzo emerge un necessario rialzo dei tassi d’interesse per bilanciare l’inflazione da record.
È tempo degli attesi verbali del Fomc, braccio che si occupa della politica monetaria della Fed (Federal Reserve System) previsti proprio per la giornata di oggi, 6 aprile 2022. I verbali sono relativi all’incontro del 15-16 marzo, quando i banchieri hanno annunciato il primo rialzo dei tassi d’interesse.
I rialzi non avvenivano da dicembre 2018, in seguito ritoccati per contrastare gli effetti della pandemia di Sars-CoV-2 e l’impatto che questa ha avuto - e in previsione di ulteriori perturbazioni - sull’economia degli Stati Uniti.
Un nuovo rialzo sembra ora obbligato dal contesto bellico, che pone nuovamente in una fase di instabilità l’economia mondiale, in timida ripresa tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. Protagonista della discussione è il contrasto all’inflazione, arrivata ai massimi degli ultimi 40 anni.
Innalzamento tassi d’interesse: cosa dicono i verbali Fed
La governatrice della Fed, Lael Brainard e la presidente della Fed di San Francisco Mary Daly hanno entrambe rilasciato dei commenti in merito alle previsioni dei tassi d’interessi, nei quali mostravano la possibilità di tassi più alti e un prelievo aggressivo delle attività che la banca centrale stava detenendo nel suo bilancio. I commenti avevano contribuito a un’apertura debole di Wall Street, che alla fine è trasformata in una perdita di quasi l′1% per il Dow Jones Industrial Average.
Dai verbali Fed dell’incontro del 15-16 marzo del Fomc emerge la necessità di un rialzo dei tassi d’interesse, almeno di mezzo punto percentuale, per iniziare a ridurre il bilancio per il contrasto all’inflazione (bilancio di 95 miliardi di dollari). L’inflazione, va ricordato, è arrivata a toccare i massimi record degli ultimi 40 anni.
Lo scorso mese i banchieri avevano annunciato un rialzo, il primo dal dicembre 2018, di 25 punti base, allo 0,25%-0,50%. Li stessi erano stati abbassati allo 0-0,25% nel marzo 2020 per contrastare gli iniziali effetti della pandemia sull’economia.
Nei prossimi incontri potrebbero essere appropriati nuovi aumenti di mezzo punto percentuale, considerati appropriati alla luce delle pressioni inflative e della loro permanenza.
Le previsione sull’inflazione dei banchieri Fed e il bilancio
Le previsioni sull’inflazione, di cui scrivono i banchieri Fed, si aggirano intorno al 4,3% nel 2022, in calo per il 2023 al 2,6%.
In particolare il dato core , che esclude l’energia e i generi alimentari, è invece previsto intorno al 4,1% nel 2022, rispetto alla previsione del +2,7% annunciata nei verbali della precedente riunione.
Il Pce core (Indice dei prezzi per la Spesa per i consumi personali) è atteso invece intorno al 2,7% (2022) e al 2,3% (2023) per i prossimi due anni e, più in generale, al 2% per il lungo periodo.
Infine il dato che riguarda il bilancio. Questo è arrivato a 9.000 miliardi di dollari, messi sul tavolo per la ripresa economica dopo la crisi sanitaria dovuta alla pandemia. I membri del Fomc sono d’accordo sulla riduzione di 60 miliardi di dollari in Treasury e 35 miliardi di dollari in titoli garantiti da mutui al mese.
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