Lo scorso anno il tasso di risparmio degli italiani, cioè il risparmio delle famiglie in percentuale del loro reddito disponibile, è sceso al 6,3%, mentre nel 2022 era al 7,8%.
Gli italiani risparmiano per sentirsi più al sicuro nella vita quotidiana, costruirsi una vecchiaia tranquilla o garantire risorse a figli e nipoti. Molto spesso tramite titoli pubblici e con una chiara preferenza per gli strumenti finanziari nazionali. Tuttavia, la possibilità di risparmiare non è per tutti: in molti devono nella maggior parte dei casi accontentarsi di frazioni minime del reddito, mentre quasi un italiano su quattro non riesce proprio a farlo.
Secondo il più recente rapporto Censis-Assogestioni, infatti, solo il 77% degli italiani dichiara di riuscire a risparmiare. Anche se con risultati piuttosto diversificati. Tra i risparmiatori, oltre il 39% riesce a mettere da parte al massimo il 5% del proprio reddito annuo. Il 33% arriva a risparmiare tra il 6% e il 15% dei propri guadagni, il 17% si spinge fino a un quinto delle proprie entrate annue, mentre poco più di un risparmiatore italiano su dieci è in grado di risparmiare oltre il 20% del proprio reddito. Mettere da parte il minimo è meglio di niente, se si considera che 13 milioni di italiani, il 23% della popolazione, non sono proprio nelle condizioni di farlo.
D’altra parte, sono anche i dati Ocse a confermare la bassa capacità di risparmio delle famiglie italiane che, secondo l’ultimo aggiornamento relativo al 2022, esprime uno dei valori più bassi a livello europeo e davvero minimo se paragonato a quello delle altre principali economie, come Francia e Germania. [...]
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