Alcune città stanno adottando una nuova tattica per rilanciare il turismo: dare soldi ai turisti che pernottano in hotel, da spendere in visite culturali, ristoranti e negozi. Ecco dove e come funziona.
Esistono delle città che pagano i turisti che decidono di trascorrere lì una vacanza. Non solo negli Stati Uniti, anche in Europa sono partite delle iniziative per acchiappare i viaggiatori alla ricerca di una vacanza con occhio di riguardo sui costi.
Grazie al progetto “You stay, we pay”, per esempio, diverse città degli Stati Uniti offrono ai visitatori soldi da spendere durante il loro soggiorno in visite culturali, cibo, shopping ecc... Malta, invece, ha deciso di concedere un bonus fino a 200 euro, a parità di alcuni requisiti, per i turisti che sceglieranno di soggiornare sull’isola la prossima estate.
Come funzionano i programmi di queste località nel dettaglio e come si possono ottenere i “bonus”.
Turisti pagati per andare in vacanza: come funziona
Per favorire la ripresa del turismo Peter Klauser, responsabile del turismo di Experience Redmond, ha deciso di lanciare l’iniziativa “You stay, we pay”. Partita dalla città di Redmond, nello stato di Washington, si è presto diffusa anche a Glenwood Springs, in Colorado, e a Santa Maria Valley, in California. Dopo il successo della prima fase, il programma potrebbe essere proposto anche in futuro.
I turisti che intendono visitare la città che ospita il quartier generale di Microsoft, la sede americana di Nintendo, SpaceX e Facebook, vengono pagati per soggiornare in apposite strutture.
Tutto è iniziato il 4 marzo 2020, infatti, quando i colossi del tech hanno concesso ai dipendenti di lavorare da remoto e da un altro Paese. Da quel momento gli hotel della zona hanno iniziato a risentire di un drastico calo delle prenotazioni. “La fascia di occupazione degli hotel è passata da una media tra il 65% e l’85%, ad una tra il 6% o 9% - ha spiegato Klauser -. Ci sono stati giorni in cui un hotel aveva anche un solo ospite”.
La proposta, nata quasi come uno scherzo, è stata lanciata il mese scorso e prevede l’assegnazione di un buono da 100 dollari ai primi 500 visitatori che soggiornano due o più notti in un hotel che aderisce al piano.
Un piano che vale 50.000 dollari: secondo i primi dati, nelle prime due settimane dal lancio dell’iniziativa erano state prenotate 750 delle 1.000 notti disponibili ed erano stato assegnati oltre 30.000 dollari ai visitatori.
“Questo doveva essere un programma di stimolazione turistica a breve termine. Ma lo slancio è stato così grande che vogliamo provare a mantenerlo più a lungo, se possibile, quindi è per questo che stiamo esplorando le opzioni per una seconda fase”, ha concluso Klauser.
Quali città aderiscono all’iniziativa
Redmond è stata la prima città a promuovere l’iniziativa “You stay, we pay”, che però non è decollata subito. Sono dovute entrare in gioco almeno 50 attività convenzionate, tra le quali ristoranti, strutture per il fitness, saloni, librerie, negozi di articoli per animali domestici e persino il negozio di spedizioni locale Pony Express.
Anche Glenwood Springs, in Colorado, paga 100 dollari in buoni regalo a chi trascorre le vacanze sul posto. La cittadina, a 40 miglia a nord-ovest di Aspen, conta poco meno di 8.000 abitanti, ma ogni anno accoglieva 1,5 milioni di visitatori.
Sebbene questa iniziativa non abbia riportato il numero dei visitatori a livelli pre-pandemia, “è servito come un importante, anche se temporaneo, cerotto”, ha detto Lisa Langer, direttrice della promozione turistica di Visit Glenwood Springs. “Ci ha stimolato e ci ha fatto passare oltre un momento molto difficile”, ha detto al Guardian.
A partire da febbraio scorso, anche Santa Maria Valley, in California, ha adottato un programma simile: ai primi 500 viaggiatori che hanno soggiornato presso i loro hotel sono state regalata delle carte regalo Visa da 100 dollari. La promozione si è esaurita in due giorni, secondo quanto ha rivelato Jennifer Harrison, direttrice del turismo di Visit Santa Maria Valley.
Anche a progetto concluso, “stiamo ancora vedendo i risultati delle future prenotazioni. Abbiamo avuto un enorme aumento sostanziale del coinvolgimento sulle nostre piattaforme social. Voglio dire, è stata davvero una grande vittoria per noi”.
Malta pagherà 200 euro ai turisti che la visitano
Anche Malta si aggiunge alla lista dei Paesi che offrono un incentivo in denaro ai turisti che sceglieranno di visitarli la prossima estate. Il ministro del turismo Clayton Bartolo è fiducioso nella revoca delle restrizioni dal 1° giugno ed è pronto a presentare un piano per la ripartenza del turismo sull’isola.
Con un investimento da 20 milioni di euro si tenterà di far decollare la stagione estiva e favorire la ripresa del settore, ormai allo stremo. Parte di questi fondi (circa 3,5 milioni di euro) potrebbero finire nelle tasche dei turisti, sotto forma di rimborso spese per i soggiorni sull’isola.
In particolare, l’iniziativa di Malta prevede un rimborso di importo variabile fino a un massimo di 200 euro inizialmente riservato ai primi 35 mila viaggiatori che prenoteranno - direttamente tramite la struttura - soggiorni di tre o più notti nei mesi estivi. Non si tratterà di un vero e proprio sussidio in denaro, quanto di un credito di imposta da spendere all’interno della struttura ricettiva per esempio per acquistare servizi, bevande o cibi presso ristorante e bar interni o altro eventualmente a disposizione, come una spa.
Gli importi del bonus a carico dell’ente turismo - elencati in modo dettagliato sul sito Malta Tourism Authority - saranno i seguenti e partiranno dal mese di giugno:
- il soggiorno in un hotel a cinque stelle prevede un bonus di 100 euro;
- il soggiorno in un hotel a quattro stelle prevede un bonus di 75 euro;
- il soggiorno in un hotel a tre stelle prevede un bonus di 50 euro.
A ciò occorre aggiungere l’importo che l’hotel deciderà di erogare ai turisti, che potrebbe innalzare il rimborso rispettivamente a 200, 150 e 100 euro. Se ciò non bastasse, per chi sceglierà un alloggio sull’isola di Gozo è previsto un ulteriore bonus del 10%.
D’altronde, il settore turistico rappresenta il 27% dell’economia di Malta e dallo scoppio della pandemia è stato registrato un calo dell’80% sulle visite.
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