Virgin Atlantic ha presentato istanza di bancarotta negli USA a causa del coronavirus. L’accaduto
Virgin Atlantic in bancarotta?
Lo scenario più temuto alla fine si è concretizzato e la società di Richard Branson ha presentato istanza al tribunale fallimentare di New York.
La richiesta di bancarotta presentata da Virgin Atlantic ha evidenziato ancora una volta l’impatto devastante del coronavirus: la compagnia aerea britannica non ha retto l’onda d’urto.
Bancarotta Virgin Atlantic: e adesso?
Tramite l’istanza di bancarotta presentata a NY dalla Virgin, quest’ultima ha richiesto la protezione prevista dal Chapter 15 del Bankruptcy Code, pensato proprio per fornire efficaci meccanismi di gestione dei casi di insolvenza.
Secondo quanto riportato da un portavoce dell’azienda, l’operazione si è inserita in un processo più ampio attualmente in atto nel Regno Unito, volto alla realizzazione del piano di ristrutturazione già annunciato.
Quest’ultimo, ha dichiarato ancora la Virgin, dovrà essere sviluppato nell’arco di 18 mesi, grazie al sostegno di azionisti, investitori e creditori.
Soltanto il mese scorso la società è riuscita a racimolare 1,5 miliardi di dollari di aiuti da privati per mantenere la propria solvibilità. Il tutto dopo le richieste effettuate ai governi del Regno Unito e dell’Australia (sedi delle due più importanti aziende del Virgin Group’s airline).
Il coronavirus d’altronde ha messo con le spalle al muro anche la compagnia aerea operante tra UK e USA, che da aprile è stata costretta a sospendere tutti i voli (fino a luglio), a chiudere una base a Gatwick e a cancellare oltre tremila posti di lavoro.
La richiesta di bancarotta della Virgin Atlantic, dunque, non è giunta come un fulmine a ciel sereno.
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