Caratteristiche e requisiti del bando volto a incentivare l’export delle imprese italiane
A partire dal 9 marzo 2021 sarà possibile partecipare al bando finalizzato al sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese, gestito da Invitalia e in linea col Patto per l’export - introdotto nel 2020 dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
L’obiettivo dell’agevolazione è finalizzato all’inserimento di figure specializzate in azienda, quale il Temporary Export Manager (TEM), volte a supportare l’internazionalizzazione e la digitalizzazione dell’export.
Scopriamo quindi le caratteristiche del bando e a chi si rivolge il voucher a fondo perduto.
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Importi e domanda per il Voucher Internazionalizzazione 2021: il bando di Invitalia
La misura di finanza agevolata consiste in un contributo a fondo perduto pari a 20.000 € per micro e piccole imprese, a patto che abbiamo stipulato un contratto di consulenza di importo superiore a 30.000€.
Inoltre è possibile richiedere un contributo aggiuntivo di 10.000€ se vengono rispettati i seguenti risultati in termine di export:
- aumenti di almeno il 15% il volume d’affari derivante da operazioni verso paesi esteri registrato nel corso dell’esercizio 2022, rispetto al volume d’affari registrato nell’esercizio 2021;
- incidenza percentuale almeno pari al 6% del volume d’affari derivante da operazioni verso paesi esteri sul totale del volume d’affari nell’esercizio 2022.
Per quanto riguarda le reti d’imprese il voucher è pari a 40.000€, parallelo ad un contratto di consulenza con importo maggiore di 60.000€.
Ogni impresa può presentare domanda una sola volta e non è possibile la richiesta da parte delle imprese che hanno già richiesto o ricevuto un altro contributo pubblico per le medesime voci di spesa, come ad esempio il bando «Simest - temporary export manager».
Requisiti per il Voucher Internazionalizzazione 2021
La misura è dedicata alle micro e piccole imprese appartenenti al settore manifatturiero e con codice Ateco appartenente alla categoria C. Inoltre devono avere sede legale sul territorio italiano, iscrizione attiva al Registro dell’impresa e in regola con Durc.
Anche le reti d’imprese costituite da almeno due micro/piccole imprese possono beneficiare del contributo.
Le spese ammissibili
Il contributo finanzia consulenze manageriali fornite da Temporary Export Manager (TEM) o società di TEM, che favoriscono i processi di export e internazionalizzazione, svolgendo funzioni di:
- analisi e ricerche sui mercati esteri;
- individuazione e acquisizione di nuovi clienti;
- assistenza nella contrattualistica per l’internazionalizzazione;
- incremento della presenza nelle piattaforme di e-commerce;
- integrazione dei canali di marketing online;
- gestione evoluta dei flussi logistici.
Le imprese devono stipulare un contratto di consulenza con i TEM iscritti nell’apposito elenco del ministero. Il contratto deve avere durata minima di 12 mesi per le MPI e di 24 mesi per le reti di imprese. È necessario inoltre specificare nel contratto il numero di giornate di consulenza.
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La figura del temporary export manager
Per quanto riguarda i TEM, possono presentare domanda per essere inseriti nel registro ministeriale i professionisti o le società che presentano le seguenti caratteristiche:
- avere esperienza in ambito di:
- distribuzione di prodotti e servizi in mercati esteri;
- assistenza alle imprese nella partecipazione a fiere internazionali ed eventi in modalità virtuale;
- analisi della concorrenza;
- realizzazione di cataloghi digitali, negoziazione, promozione dei prodotti sugli showroom digitali, e coinvolgimento di possibili acquirenti internazionali;
- orientamento a stringere accordi di collaborazione e sviluppo con distributori, agenti esteri, operatori stranieri del settore.
- essere in possesso di almeno due certificazioni sull’utilizzo di strumenti digitali di marketing tra quelle rilasciate da Hubspot Academy, Facebook Blueprint, Google Skillshop e Microsoft Advertising;
- aver svolto almeno 5 progetti di supporto a processi di internazionalizzazione d’impresa tra il 1° gennaio 2017 e la data di presentazione della domanda di inserimento nell’elenco del Ministero, con esito positivo;
- essere in possesso di partita IVA da almeno due anni prima della richiesta di inserimento nell’elenco del Ministero.
Si segnala infine che coloro che già risultavano iscritti al registro ministeriale ai sensi del bando «Voucher Export Manager» dovranno provvedere a riaccreditarsi presso il Ministero.
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