L’Indice Nasdaq continua a scendere e gli analisti cominciano a preoccuparsi. Ecco cosa sta succedendo a Wall Street
Nasdaq da incubo. L’ondata di vendite e prese di profitto che ha colpito i titoli tecnologici americani non accenna a fermarsi e anzi, continua a peggiorare di giorno in giorno.
Ieri l’indice ha chiuso in ribasso del 3,1%, il peggior risultato degli ultimi 2 anni e mezzo, e la preoccupazione per quello che potrebbe succedere oggi sale di minuto in minuto, man mano che ci si avvicina all’orario di apertura di Wall Street.
Eppure martedì sembrava che i pesanti ribassi registrati nelle due sedute precedenti fossero solo delle fisiologiche prese di beneficio dopo i record degli ultimi mesi. Ma gli analisti sembrano aver cambiato idea e il destino del Nasdaq comincia a far paura. Il ricordo della bolla speculativa che colpì le aziende dot-com all’inizio del nuovo millennio è ancora vivo nelle menti degli investitori. Moltissime società andarono incontro al fallimento, mentre altre persero gran parte della loro capitalizzazione di mercato (un esempio su tutti è Cisco System che lasciò per strada l’86% del suo valore).
Nasdaq, che sta succedendo?
Le perdite degli ultimi giorni hanno colpito in primis il settore delle biotecnologie, contagiando successivamente anche aziende internet e alta tecnologia.
Soffermandoci un attimo sul primo, considerato il comparto più rischioso di tutti, il ribasso dell’ultima seduta è stato pesantissimo: -5,3%. Aziende come Biogen e Amgen hanno perso quasi il 5%, mentre Gilead Sciences, azienda leader del settore, è crollata del 7,3%.
Male, malissimo anche l’hi-tech. Facebook ieri ha perso il 5,2% (-22% dai massimi annuali), eBay, dopo la rinuncia di Carl Icahn alla creazione di uno spin off di Paypal ha ceduto il 3,24%. Il Nasdaq Internet Index è sceso di circa il 4%.
Per non parlare di Ally Financial, che dopo un’ IPO di 2,4 miliardi di dollari, il più alto da gennaio, ha debuttato sul mercato con un ribasso del 4,4%, nonostante il prezzo fosse stato fissato a un livello bassissimo, tra i 25 e i 28 dollari.
I motivi del crollo
Il Nasdaq viaggia attualmente a multipli pari a 35 volte gli utili delle aziende a fronte del 17 dello S&P500. Venerdì scorso, quando l’indice dei titoli tecnologici perse il 2,5%, gli analisti avevano parlato di “fisiologiche prese di beneficio”, ma adesso le opinioni sembrano cambiate, e di parecchio.
l mercato ha i nervi a fior di pelle. Assistiamo a una rotazione fuori dai titoli caldi, i momentum stock, verso opportunità più prudenti, titoli dalle valutazioni migliori»,
ha affermato David Pavan di ClariVest Asset Management.
Le biotecnologie in particolare, sembrano essere quelle più esposte al rischio crollo dopo la corsa degli ultimi 5 anni, in cui gli investitori hanno guadagnato quasi il 250%.
Oggi questo settore viene considerato da Wall Street uno dei più pericolosi: aziende troppo piccole che dipendono dalle decisioni della Food and Drug Administration. Lo scorso marzo, l’indice IBB del Nasdaq ha perso l’11%, un calo consistente che non può e non deve essere ignorato.
Se si guarda alle singole aziende, i risultati sono ancora peggiori: -27% per Halozyme Therapeutics, -71% in una settimana per Prana Biotechnology in seguito al fallimento della cura per l’Alzhaimer, - 10% per Gilead Sciences e via dicendo.
Insomma, gli investitori non hanno più fiducia nei titoli Hi-tech e Biotech. A breve Wall Street riaprirà i battenti per l’ultima seduta della settimana e forse si capirà più chiaramente quale sarà il futuro dell’indice Nasdaq.
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