Mercoledì ricorrerà il decennale del famoso minimo a 666 punti che S&P 500 toccò il 6 marzo del 2009 da cui è partito uno dei più grandi movimenti rialzisti della storia dei mercati Usa
A Wall Street i futures sui principali indici azionari americani segnalano un avvio in rialzo nel pomeriggio. A spingere l’apertura delle piazze statunitensi sono i miglioramenti sul fronte della guerra commerciale con la Cina.
Secondo l’autorevole Wall Street Journal e Bloomberg nel fine settimana vi è stato un notevole ammorbidimento dei toni da ambo le parti. Basterà a proiettare l’indice S&P 500 oltre le resistenze grafiche poste a 2.800 punti?
Fonte: SOS Trader
Difficile dirlo, fatto sta che il listino benchmark del mercato a stelle e strisce potrebbe sentire il peso degli anni: “mercoledì ricorrerà il decennale del famoso minimo a 666 punti che S&P 500 toccò il 6 marzo del 2009 da cui è partito uno dei più grandi movimenti rialzisti della storia dei mercati Usa. Dopo 10 anni di rialzi il rischio di una interruzione del movimento si fanno via via crescenti”, ha commentato Pietro Di Lorenzo, trader, socio professional SIAT e storico organizzatore delle manifestazioni Investing Roma e Investing Napoli.
Migliora l’umore ma gli ostacoli sono ancora tanti
Nel fine settimana sembra che i leader di Usa e Cina abbiano raggiunto un’intesa di massima, dopo che il vice premier Liu He si è presentato con ampie concessioni in materia di derrate agricole, prodotti chimici, automobili, gas e altri prodotti sui quali oggi la Cina esercita un forte controllo alle frontiere.
Il capo della delegazione americana alla trattativa, Robert Lighthizer, avrebbe promesso l’eliminazione dei dazi imposti sulle merci cinesi nel corso del 2018 dalla Casa Bianca.
La cerimonia della firma dell’accordo potrebbe essere il 27 marzo, al termine del viaggio di Xin Jinping in Europa. Prima non se ne parla, anche se a Washington vorrebbero chiudere subito, perché si apre in questi giorni a Pechino il Congresso del Partito Comunista Cinese, a presiedere i lavori è il numero uno del Paese.
In questo quadro l’indice S&P 500 è reduce da una breve pausa di assestamento sotto le forti resistenze a 2.800 punti. Il “rally di inizio anno” partito dai minimi di Santo Stefano ha subito una veloce accelerazione con il breakout della media mobile semplice a 200 periodi (SMA 200) ma la scorsa settimana ha perso spinta a causa dell’approssimarsi di questi livelli di forte concentrazione di offerta.
Da inizio anno il ROC (Rate of Change), uno dei principali indicatori di momentum in analisi tecnica, fa segnare massimi decrescenti, in divergenza con l’impulso ascendente dell’indice. L’A/D line, un indicatore di ampiezza del mercato che fornisce informazioni sul rapporto tra i titoli che si muovono al rialzo e quelli che si muovono al ribasso, si sta muovendo in convergenza con l’S&P 500.
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