Walter Proska, chi è il «disertore»: la vera storia

Giorgia Bonamoneta

27/01/2022

Protagonista di una Storia recuperata o personaggio di fantasia, chi è Walter Proska? Dalla penna censurata di Siegfried Lenz, il racconto di cosa significa davvero la guerra.

Walter Proska, chi è il «disertore»: la vera storia

Walter Proska, un protagonista ritrovato della Storia? Considerato un personaggio fantasioso uscito dalla penna di Siegfried Lenz, Proska rappresenta il soldato che “diserta” in nome della pace, cioè della fine del conflitto. Così come raccontato da Lenz il soldato Proska non esiste; infatti ci sono alcune incongruenze storiche, ma di un soldato disertore se ne ha memoria.

Il 27 gennaio, come ogni anno dal 2005, ricorre la data scelta come giornata internazionale per commemorare le vittime dell’Olocausto: il Giorno della Memoria. Un giorno per ricordare, anzi per non dimenticare e nel quale la narrazione della guerra, vista attraverso la lente della letteratura o del cinema, passa dalla fine del secondo conflitto mondiale.

Sulla Seconda Guerra Mondiale è stato detto tutto o quasi, ma spesso dimentichiamo il processo di costruzione, chiamato anche “revisionismo storico”, che ci ha portato a riconoscere un solo nemico. È alla base della tesi dell’opera “Il cattivo tedesco e il bravo italiano” di Filippo Focardi. Così Siegfried Lenz, autore del libro “Il disertore”, raccontò la storia di un tedesco che si ritrova a cercare difficili risposte a quesiti come “chi è il vero nemico?”.

Walter Proska: un film, un romanzo e la vera storia

Walter Proska è un personaggio di fantasia così come è stato raccontato, ma che descrive le vicende e la vita di molti tedeschi durante il conflitto della Seconda Guerra Mondiale. La storia, dalla quale trae ispirazione il cinema e il film uscito nel 2020, vede protagonista lo stesso personaggio, nello stesso ruolo, de “Il disertore” scritto dall’autore tedesco Siegfried Lenz.

La storia di Proska è quella di un soldato tedesco che un giorno si accorge di non stare dalla parte dei buoni né dalla parte dei cattivi. Non ci sono buoni e cattivi in guerra. Nel racconto il motivo del cambio di visione del perfetto soldato tedesco avviene dopo essere scampato a un attentato ai danni di un treno diretto a Kiev (Ucraina). Il soldato Proska abbandona la guerra e inizia a combattere al fianco dell’Armata Rossa per porre fine al Nazismo.

Nel romanzo Lenz dà vita a tutta una serie di personaggi, soldati tedeschi, che sono lontanissimi dall’immaginario collettivo del “cattivo tedesco” e sviscera il concetto stesso di guerra, di patria e di Germania.

Proska e il messaggio pacifista dell’autore censurato

La storia di Walter Proska è la storia dei soldati tedeschi costretti, come tanti altri, a combattere una guerra che non capiscono e che non vogliono. “Il disertore”, libro concluso nel 1951 e pubblicato solamente dopo la morte dell’autore, era un libro scomodo.

Il motivo è semplice: il racconto nudo e crudo, senza sconti per nessuno, sulla Seconda Guerra Mondiale, non andava d’accordo con la revisione della storia recentemente intrapresa dall’Europa e dal mondo. Tanto che l’editore sconsigliò a Lenz di pubblicare senza prima aver apportato importanti modifiche. L’autore rifiuta e l’opera rimane censurata oltre 64 anni.

Si scoprì, in seguito, che l’editore di Lenz, Otto Görner, era stato un fervente nazista. Un segreto ben custodito, tanto che neanche la casa editrice per la quale lavorava lo sapeva.

Chi è Siegfried Lenz?

Siegfried Lenz è uno degli scrittori più importanti della letteratura tedesca contemporanea. Nato nel 1926, Lenz ha vissuto in prima persona la nascita e l’ascesa del sentimento che mosse la Seconda Guerra Mondiale. Fuggì come disertore, poi catturato e fatto prigioniero di guerra dalle truppe britanniche in Danimarca, dove lavorò come interprete. Studiò filosofia, anglistica e letterature, ma non concluse gli studi per iniziare a lavorare in un giornale.

Di tutte le sue opere la più osteggiata e la più rivoluzionaria è proprio “Il disertore”, pubblicato postumo nel 2016 e arrivato in Italia grazie alla traduzione e al lavoro di Neri Pozza.

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# Guerra

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