Zaia accusato di procurato allarme: cosa è successo

Martino Grassi

06/07/2020

Il Governatore del Veneto, Luca Zaia, è stato accusato di procurato allarme da Roberto Agirmo, il vicepresidente di “Indipendenza Noi Veneto”, in seguito alle dichiarazioni sui nuovi focolai nella Regione.

Zaia accusato di procurato allarme: cosa è successo

Il governatore del Veneto, Luca Zaia è stato accusato di procurato allarme per le dichiarazioni rilasciate negli scorsi giorni in merito ai nuovi focolai scoppiati all’interno della sua regione. L’esposto è stato presentato alla Procura della Repubblica da Roberto Agirmo, il vicepresidente di “Indipendenza Noi Veneto”.

Secondo Agirmo le dichiarazioni di Zaia sarebbero state eccessive, false, esagerate e tendenziose e rischiano di creare il panico non solo tra i cittadini del Veneto, ma anche verso tutti i turisti che hanno scelto la Regione come meta delle loro vacanze.

Zaia accusato di procurato allarme

Secondo il vicepresidente Agirmo “la violenza comunicativa, supportata dal barrage mediatico che evidenzia un’ingiustificata disparità di trattamento in prossimità delle elezioni regionali che vedono il presidente uscente ricandidarsi, è palesemente sproporzionata rispetto al problema denunciato”.

Nel veneto infatti si sarebbero registrati solo 5 nuovi contagi, su oltre 5.000.000 di residenti, proprio per questo motivo le dichiarazioni e le azioni del Governatore, che ha emanato un’ordinanza con cui ha stretto ulteriormente le misure di contenimento, sembrano essere fuori luogo e volte al terrorismo mediatico.

Agimo continua la sua critica, affermando che le dichiarazioni del Governatore, forse rilasciate con troppa leggerezza dato che sono state ritrattate da Zaia stesso, hanno avuto delle immediate ripercussioni anche sul tessuto economico e sociale della Regione dato che hanno avuto una risonanza mediatica a livello internazionale, “provocando un’ulteriore grave frenata dell’economia turistica già compromessa dall’epidemia”.

“Zaia è caduto in uno stato confusionale”

Sulla questione si è espresso anche Andrea Martella, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri:

“Quando si tratta della salute delle persone ho sempre evitato di alimentare polemiche politiche. L’ho fatto anche quando altri, in preda a sindromi plebiscitarie, preferivano contrapporsi al governo nazionale. Però oggi, di fronte all’ammissione del presidente Zaia di non avere avuto il dono della chiarezza rispetto alle ultime vicende che riguardano il rischio contagio in Veneto, è impossibile tacere”.

Aggiungendo che “Zaia è caduto in uno stato confusionale”, passando da un momento in cui era ansioso di ripartire, spesso andando contro anche alle misure imposte dal Governo a una situazione in cui minaccia di imporre il TSO o di mettere in carcere i trasgressori. Martella conclude affermando che:

“Siamo di fronte a una sorta di sovranismo su scala regionale che può avere effetti collaterali pericolosi per la nostra comunità. Noi non speculeremo su certe superficialità: ma tacerle sarebbe altrettanto colpevole”.

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