Tutta Italia in zona gialla da lunedì 24 maggio, ma da giugno tornano le zone bianche. Cosa cambia e le nuove regole per il cambio colore.
Cambia poco o niente sul fronte colori regioni da lunedì 24 maggio. L’unica regione che modificherà il suo status è la Valle d’Aosta, ultima rimasta in zona arancione. Con questa promozione, per la prima volta l’Italia diventerà tutta gialla.
Lo ha annunciato ufficialmente il ministro della Salute Roberto Speranza su Facebook. “Con il monitoraggio e le conseguenti ordinanze di oggi l’Italia sarà tutta in area gialla. È il risultato delle misure adottate finora, del comportamento corretto della stragrande maggioranza delle persone e della campagna di vaccinazione. Continuiamo su questa strada con fiducia, prudenza e gradualità”.
L’Rt in Italia è sceso a 0.78 e continua a calare anche l’incidenza, pari a 73 per 100mila abitanti, stando a quanto emerge dalla bozza del report Iss sul monitoraggio del 21 maggio. Tutte le regioni e province autonome hanno un Rt medio sotto la soglia dell’1 e un rischio da scenario 1 e nessuna supera il livello critico di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o altri reparti.
Dopo l’uscita del report, il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà l’ordinanza che porterà tutte le regioni in zona gialla.
Niente zone arancioni o rosse dalla prossima settimana, anzi, occhi puntati sulla zona bianca, che tornerà a giugno. Tra coprifuoco slittato, riapertura dei centri commerciali già da questo weekend e delle palestre da lunedì 24; la ripartenza del settore del wedding e la riapertura dei ristoranti al chiuso, da giugno il Bel Paese si dirige ufficialmente verso il ritorno alla normalità.
Le regioni che possono diventare zona bianca
E se, tranne che per la Valle d’Aosta che diventa gialla, la situazione colori regioni resterà invariata col monitoraggio di oggi, sarà invece quello del prossimo venerdì 28 maggio a cambiare le cose.
Se le previsioni saranno confermate dai dati, da lunedì 31 maggio o martedì 1 giugno Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna passeranno in zona bianca. Le tre regioni, con un’incidenza settimanale sotto i 50 casi, potrebbero infatti avere le carte in regola per entrare nella fascia con meno restrizioni, dove non c’è il coprifuoco dalle 23 alle 5 imposto dal decreto. La promozione potrà avvenire solo se i numeri saranno confermati per 3 monitoraggi consecutivi.
Dalla settimana del 7 giugno si colorerebbero di bianco altre tre regioni - Abruzzo, Liguria e Veneto, e dal 14 giugno anche Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna potrebbero diventare bianche.
In zona bianca è tutto aperto e non c’è il coprifuoco, le uniche regole sono obbligo di mascherine, distanziamento sociale, divieto di assembramento, igienizzazione delle mani e rispetto dei protocolli anti-contagio per le attività che riaprono.
Le altre regioni, al momento con un’incidenza intorno o superiore ai 100 casi, dovranno aspettare almeno il 21 giugno per sperare nel passaggio alla zona bianca. Data in cui tutta Italia sarà considerata bianca visto che sarà abolito il coprifuoco alle 24 (anche se resteranno ancora chiusi piscine al chiuso, centri benessere e termali, sale giochi, bingo e casinò, centri ricreativi e sociali e i palazzetti dello sport).
Nuove regole per zona gialla e bianca
Con il nuovo decreto legge riaperture-bis pubblicato il 18 maggio in GU cambiano i criteri per l’assegnazione dei colori alle regioni. Secondo il nuovo sistema l’indice Rt sarà meno vincolante e si darà più peso a incidenza dei contagi e tasso di ospedalizzazione.
Tuttavia per un po’ vecchio e nuovo sistema convivranno. Come riporta il testo del decreto “fino al 16 giugno alla regione che, all’esito del monitoraggio effettuato sulla base dei due distinti sistemi di accertamento, risultasse collocabile in due scenari differenti, si applicheranno le misure previste per lo scenario di rischio inferiore”. In soldoni se una regione risulta da fascia arancione in base al primo monitoraggio ma da gialla in base al secondo, o viceversa, scatta la fascia con le minori restrizioni.
Con queste nuove regole il rischio chiusure e cambio colore è molto più ridotto. Questo perché, anche con un Rt sopra 1 o 1,25 e un rischio complessivo da moderato ad alto, se il numero di ricoveri e l’incidenza restano contenuti una regione può restare gialla.
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