Per i calcoli di quanto dovuto di Imu sia in acconto che in saldo, per il 2023, sono necessarie le delibere comunali. Ma dove si trovano?
La scadenza dell’acconto dell’Imu è ormai alle porte: il 16 giugno 2023 tutti i proprietari di immobili diversi dalla prima abitazione che non sia di lusso, sono chiamati al versamento. Ma quello che non bisogna dimenticare è che per il calcolo dell‘Imu è necessario conoscere le aliquote applicate dal Comune in cui l’immobile è ubicato.
Mentre per il saldo di dicembre si applicheranno le aliquote deliberate entro ottobre 2023, per l’acconto del 16 giugno quelle da applicare sono quelle deliberate nel 2022. In ogni caso, quindi, se si procede al calcolo in autonomia, è necessario reperire le delibere del Comune per conoscere le aliquote applicate.
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Novità 2023 per le aliquote sul saldo di dicembre
Per il 2023 abbiamo una importante novità che vanno a modificare, in parte, le regole che si applicano nel calcolo del saldo Imu. Fino allo scorso anno in mancanza di una nuova delibera entro la data stabilita (ottobre dell’anno in corso) per il calcolo si dovevano utilizzare le aliquote applicate l’anno precedente.
Quest’anno, invece, non sarà così. Se il Comune delibera le nuove aliquote entro il 14 ottobre 2023 si utilizzeranno le nuove nel saldo (e nel ricalcolo dell’acconto, ovviamente). Ma se il Comune pubblica una delibera entro il 14 ottobre 2023, le aliquote da applicare sia nel saldo che nel ricalcolo dell’acconto già versato (su aliquote 2022) sono quelle base nazionale previste dalla Legge di Bilancio 2020.
L’importanza della delibera comunale
L’Imu è una imposta che è dovuta da chi possiede immobili a qualsiasi titolo. Anche il nudo proprietario, quindi, l’usufruttuario o chiunque abbia un diritto di abitazione è tenuto al versamento e non sempre l’imposta deve essere versata dal proprietario effettivo.
Il gettito dell’imposta, inoltre, è di competenza comunale e proprio per questo i Comuni hanno margini decisionali sulle aliquote che possono, quindi, essere aumentate o diminuite rispetto a quella base nazionale.
Ed è sempre il Comune a stabilire agevolazioni ed esenzioni per determinate categorie di cittadini in più rispetto a quelle previste dalla normativa nazionale (ma mai in meno, e questo va sottolineato).
Proprio per questo motivo conoscere quello che il Comune ha deliberato in materia di Imu è determinante per comprendere quanto, poi, si dovrà versare sia a titolo di acconto che si saldo. Ma come si fa a ricercare la delibera di riferimento del Comune?
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Come si ricerca la delibera Imu del Comune?
Per trovare la delibera si può consultare il sito istituzionale del Comune che, però, in alcuni casi può apparire dispersivo e non di immediata comprensione. In alcuni casi risalire alla delibera potrebbe essere anche abbastanza complicato.
In alternativa si può utilizzare il motore di ricerca che mette a disposizione il Ministero dell’Economia e delle Finanze nel quale attraverso l’area geografica di appartenenza si può risalire alla delibera comunale. Basta scegliere, infatti, la Regione in cui è ubicato l’immobile, di seguito la Provincia e poi il Comune. A questo punto il motore di ricerca permetterà di scegliere l’anno che interessa per la delibera e permette di procedere nella ricerca.
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