Account manager, chi è, cosa fa e quanto guadagna

Andrea Marras

24 Giugno 2024 - 18:08

Cosa fa nello specifico un account manager? Che differenza c’è tra senior e junior? Ecco significato e stipendio previsto per questa professione.

Account manager, chi è, cosa fa e quanto guadagna

Tra le professioni più gettonate e richieste in circolazione, si può trovare quella dell’account manager. Si tratta infatti di uno dei lavori più richiesti del 2024, e le aziende disposte ad assumere figure di questa tipologia sono numerose.

Gli sbocchi professionali che una figura con questa qualifica sono altrettanti, ma proporsi all’interno di un mercato così competitivo (seppur florido) non è affatto facile. Servono, infatti, diverse competenze, specifiche ma anche trasversali.

In questa guida vedremo, dunque, in cosa consiste la professione dell’account manager e come diventarlo a propria volta.

Il significato di account manager

Lo abbiamo accennato: l’account manager è una figura chiave all’interno dell’organizzazione di un’azienda. Essa fa parte di coloro che lavorano costantemente a contatto diretto con clienti, fornitori e responsabili dei progetti. L’account manager si occupa sia dei rapporti interni tra le varie aree che compongono l’azienda, sia dei rapporti con l’esterno e perciò quotidianamente si avvale delle proprie capacità comunicative, di marketing e di immagine, nell’interesse del datore per cui lavora.

Comprende le esigenze delle figure con cui si interfaccia, e fa il possibile per soddisfarle. Il tutto per il bene dell’azienda, possibilmente con tempistiche rapide e con metodi efficaci.

Si tratta, quindi, di una figura di una certa importanza in qualsiasi settore, poiché contribuisce a mantenere la sua solidità intatta nel corso del tempo. Inizialmente il ruolo in questione è nato come un semplice intermediario tra clienti e azienda. Ad oggi, questa figura è diventata sempre più multipotenziale, partecipando attivamente alle strategie di business implementate dall’azienda e analizzando i dati a disposizione per capire dove migliorare e cosa invece ottimizzare ulteriormente.

Questo ha aperto la strada anche ad altri ruoli correlati all’account manager, tra cui:

  • Client account manager;
  • Account leader;
  • Business account manager;
  • Account general manager.

La prima figura si occupa di coordinare il rapporto che l’azienda ha con i suoi clienti. La seconda, invece, coordina in maniera generica tutte le mansioni dell’account principale. Il business account manager si limita invece a curare i processi aziendali.

L’account general manager rappresenta, invece, una declinazione differente di questo ruolo, collocandosi a metà tra account manager e account leader. Tutti ruoli altamente specifici, ma tutto sommato molto simili e complementari tra loro.

Cosa fa un account manager nello specifico?

Le task che un account manager deve ricoprire sono molteplici, e sono tutte quante finalizzate ad un unico scopo: regolamentare e dirigere i rapporti che l’azienda ha col prossimo. Sia che siano clienti, sia che siano collaboratori stretti (o separati).

Il suo compito a livello pratico consiste nella fidelizzazione dei clienti già acquisiti, nella lead generation (attrarre contatti che poi diverranno clienti) e soprattutto nel misurare il loro gradimento per il bene dell’azienda.

Inoltre, se la prassi lo prevede, questa figura si occupa anche di gestire tramite un database gli account di tutti i clienti, rispettando i vincoli contrattuali imposti e monitorando ogni loro attività.

Il lavoro quotidiano di questa figura si basa su dati e sondaggi continui, i cui risultati vengono poi presi come spunti utili per fornire servizi sempre più puntuali e precisi ai consumatori. Un’azienda che soddisfa i bisogni altrui rimane impressa per forza di cose.

Un’altra costante di chi ricopre questo ruolo all’interno di un’azienda, è la cooperazione con gli altri reparti. Infatti, il manager lavora attivamente prestando il fianco al reparto vendite e al reparto marketing, così da lavorare all’unisono.

Essendo una figura strettamente vincolata all’azienda, per questioni di brand ma anche per questioni operative, difficilmente è ricoperta da un libero professionista. Solitamente, coloro che svolgono questa professione sono dei dipendenti.

Il motivo per cui un dipendente con queste qualità è una risorsa preziosa a tutti gli effetti, non è solo per via delle sue capacità. Bensì, anche perché conosce il prodotto di cui si occupa, e in virtù di questo può proporre le soluzioni migliori possibili.

Come diventare un account manager?

Il ruolo di account manager prevede lo svolgimento di mansioni ad alto grado di specializzazione, perciò per fare questo lavoro è necessario intraprendere un percorso formativo ad hoc.

Per intraprendere questa strada, gli studi consigliati sono quelli in economia, marketing e scienze della comunicazione, per poi sviluppare le altre skill necessarie grazie all’esperienza sul campo.

D’altronde, per una professione che ha nella clientela e nella ricerca del maggior profitto per l’azienda i suoi punti di riferimento, è piuttosto evidente che studi in ambito di gestione finanziaria, vendita, comunicazione e marketing siano certamente i più adatti ad una adeguata formazione.

Non solo. Ottenuto il titolo di studio triennale e specialistico, il futuro account manager deve poi arricchire ed aggiornare le proprie conoscenze, attraverso la partecipazione ad un master in marketing oppure in account management, scegliendo tra i tanti che vengono periodicamente organizzati in tutta Italia.

Un’altra basa solida per lo sviluppo della professione è sicuramente l’esperienza sul campo. Non deve dunque sorprendere il fatto che l’account manager senza esperienza sia definito una figura junior, e perciò solitamente affiancato ad un account manager senior. Quest’ultimo ha il compito di supportarlo, farlo crescere ed insegnargli tutti i trucchi pratici del mestiere, ossia quei segreti che non si imparano nelle aule universitarie o sui libri, ma soltanto nella pratica del lavoro quotidiano.

Ma quali sono le differenze tra account junior e account senior? Sostanzialmente, la differenza principale la si può notare in termini di responsabilità. Se da una parte una figura junior ha molte meno mansioni e molta più «libertà», gli account senior hanno un margine di errore praticamente inesistente.

Quanto guadagna un account manager

Essendo l’account manager una figura assunta perlopiù da dipendente, i margini di guadagno non dipendono dal professionista in sé. Non del tutto, perlomeno. Se è vero che l’azienda in cui si viene inserito conta tanto, è altrettanto vero che contano anche le capacità e il grado di esperienza.

Stando a ciò che suggeriscono le medie nazionali, una figura junior può arrivare a guadagnare all’incirca 15.000 euro all’anno. Nei casi più prestigiosi e anche fortunati, si possono vedere cifre dai 20.000 euro in su.

Ovviamente, tutto dipende dall’azienda in cui si viene inseriti. Se per esempio l’azienda in questione è un PMI senza chissà quale portfolio di clienti, allora il proprio compenso sarà più basso. Discorso diverso, invece, per una multinazionale, dove lo stipendio ricevuto sarà nettamente più alto. Inoltre, come ulteriore chance formativa, si potrà venire affiancati da una figura più esperta.

A proposito di figure senior, queste possono percepire anche fino a 60.000 euro all’anno, ma solamente al fronte di determinate condizioni.

Ossia, se si hanno diversi anni di esperienza lavorativa oppure se sono stati raggiunti dei traguardi di business particolarmente importanti, oltre a eventuali bonus aziendali. In tal senso, gli account manager attivi presso aziende di spicco possono guadagnare anche di più rispetto alla soglia dei 60k. Certamente sono retribuzioni molto interessanti, e che ben si proporzionano al grado di responsabilità di questa figura professionale e al suo ruolo chiave per il profitto aziendale.

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