Secondo l’analisi di Abitare Co. nelle maggiori città italiane, con i rinnovi degli affitti, i costi crescono di un quarto. Considerando anche le utenze si arriva a una stangata del 40%.
Non solo gas e luce. Non solo prodotti al supermercato e servizi. L’inflazione si abbatte anche sugli affitti, con i rinnovi contrattuali che possono portare ad aumenti davvero significativi. A calcolarlo è l’ufficio studi dell’agenzia immobiliare Abitare Co. per le principali città italiane. Considerando infatti il contratto di locazione ordinario di lunga durata, tra l’inizio del 2015, con i rinnovi che si fanno ora, i costi salgono in media del 25%.
Un colpo duro, che se si somma a quello delle utenze di energia elettrica, acqua e metano, porta il rincaro fino al 40%, rendendo molto più difficile andare in un’abitazione in affitto. E non è finita qui: anche le spese condominiali sono salite molto rispetto a qualche anno fa, in alcuni casi fino al 50%. Mettendo assieme tutte le spese, così, il salasso complessivo può arrivare al 90%, soprattutto nelle case con riscaldamento centralizzato.
Stangata da 242 euro al mese
Se si considera la tipologia di casa più affittata, cioè i bilocali di circa 70 metri quadri, per Abiotare Co. occorrono oggi circa 945 euro al mese, 242 in più rispetto al 2015. Nelle zone periferiche il costo medio è di 580 euro, che diventano 790 nelle aree semicentrali, 1.070 in centro e 1.350 per gli immobili di pregio.
Affitti, gli aumenti nelle città
Analizzando i soli contratti d’affitto secondo l’agenzia immobiliare gli aumenti massimi, con i rinnovi, sono: del 35,3% a Firenze, del 28,4% a Bologna e Genova, meno del 20% a Milano e Roma. In quest’ultime due città, però, i costi erano già decisamente più alti, in media, rispetto agli altri capoluoghi. Nella Capitale, infatti, un bilocale da 70 metri quadri costa in media 1365 euro al mese: 700 in periferia, 2.050 per i più costosi. A Milano la media scende a 1.300 euro (tra i 720 e i 1.930 a seconda della zona).
A Firenze si va invece dai 760 euro in periferia agli oltre 1.500 per le case di lusso, mentre le città meno care sono: Genova, Torino e Palermo. Qui le medie dei costi degli affitti, sempre per quella tipologia di abitazione, sono: 750, 715 e 625 euro. Anche in questi casi, però, gli aumenti superano il 20% rispetto al 2015.
Rischio trasferimenti di massa
I prezzi, così, rischiano di diventare insostenibili per diverse famiglie italiane, già costrette a subire un’inflazione a doppia cifra sui beni alimentari e raddoppi su gas e luce. In questo modo ci potrebbero essere diversi casi di nuclei familiari che si spostano in zone più periferiche o addirittura altre città, con canoni più bassi.
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Secondo Alessandro Ghisolfi, responsabile dell’ufficio studi dell’agenzia immobiliare che ha condotto lo studio, molti, invece, sarebbero anche disposti a pagare di più, ma in cambio di servizi condominiali più efficienti. Secondo una loro analisi addirittura l’80% delle circa 1.500 famiglie interpellate pagherebbe fino al 15% in cambio di servizi migliori.
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