L’Agenzia delle Entrate ha annunciato milioni di controlli a partire da giugno: atti e avvisi di compliance che rischiano di dare un colpo ulteriore ad un’economia già fortemente sofferente. Secondo i sindacati dei commercialisti «occorre un intervento urgente del legislatore».
Nel corso dell’audizione tenutasi oggi pomeriggio presso la Camera dei Deputati, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Maria Ernesto Ruffini ha annunciato la ripresa delle attività di controllo da parte dell’amministrazione finanziaria, con ben 8,5 milioni di atti che verranno inviati ai contribuenti entro la fine dell’anno.
Un timing davvero poco azzeccato quello dell’annuncio di Ruffini, anche considerando le evidenti e gravissime difficoltà economiche che il nostro Paese sta affrontando in queste durissime settimane di emergenza. È di questi giorni la notizia, diffusa da Bankitalia, che ogni settimana di “quasi lockdown” ci stia costando 0,5 punti di PIL... Secondo il centro studi di Unicredit il PIL del primo semestre 2020 sarà in calo del 15%, numeri mai visti prima.
A dire la verità, lo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate ha auspicato un pronto intervento del legislatore fiscale, quantomeno per il congelamento delle attività di liquidazione, accertamento, controllo e riscossione delle imposte.
Su questo punto pochi minuti fa sono intervenute anche le associazioni di categoria dei commercialisti: ANC e ADC hanno diramato un comunicato stampa ufficiale in cui chiedono un rapido intervento che scongiuri ulteriori colpi alle imprese.
Controlli fiscali Agenzia delle Entrate: scenario preoccupante, occorre un pronto intervento del legislatore. Ecco il comunicato ufficiale ANC ADC
Le associazioni di categoria dei commercialisti sono quindi intervenute nella serata di oggi con un comunicato stampa ufficiale in cui chiedono al legislatore un pronto intervento.
Occorre evitare che le legittime attività di controllo dell’Agenzia delle Entrate, infatti, determinino un ulteriore colpo mortale per il sistema produttivo del Paese.
Ecco il testo ufficiale del comunicato in oggetto:
“In occasione dell’audizione di oggi presso le Commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha delineato lo scenario che dal prossimo 1° giugno si prospetta per milioni di contribuenti con la ripresa di tutte le attività dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia Entrate-Riscossione che sono state sospese fino al 31 maggio, nell’ambito dei provvedimenti dovuti all’emergenza COVID-19.
Con la ripresa delle attività di liquidazione, di controllo, di accertamento e di contenzioso, a partire dal prossimo 1° giugno, se non ci sarà una valutazione e un conseguente intervento da parte del Legislatore, milioni di atti e comunicazioni saranno notificati con effetti che è facile immaginare, in un quadro di difficoltà economiche legate all’emergenza che il Paese sta attraversando, saranno insostenibili per milioni di contribuenti.
Apprezziamo molto, evidenziano i Presidenti ADC Maria Pia Nucera e ANC Marco Cuchel, le criticità che sono state espresse dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Ruffini e facciamo nostra l’opportunità dallo stesso sostenuta che le diverse attività dell’Agenzia medesima ovvero liquidazione, accertamento, controllo e riscossione delle imposte siano tutte rimodulate nella loro tempistica, sulla base dei provvedimenti adottati dal Governo per dare sostegno alle famiglie e alle imprese nel fronteggiare le conseguenze economiche di questa emergenza.
Al Legislatore chiediamo, concludono i Presidenti Nucera e Cuchel, di agire con tempestività e fare in modo che lo scenario che si determinerà dal prossimo 1° giugno sia assolutamente scongiurato”.
ADC – ANC Comunicazione
Perché si parla di ripartenza dei controlli fiscali dal prossimo 1° giugno 2020?
I controlli fiscali 2020 ripartiranno dal prossimo 1° giugno, ma perché proprio da questa data?
Si tratta di un termine previsto dal Decreto Legge numero 18/2020, il cd Decreto Cura Italia.
Il primo decreto legge anti Covid-19 emanato dal Governo prevede, infatti, che le attività di liquidazione, accertamento, controllo e riscossione delle imposte siano sospese fino al prossimo 31 maggio 2020.
Il 1° giugno ad oggi rappresenta la data di ripartenza di tali attività.
Appare quindi evidente la necessità di un intervento del legislatore che ponga in essere una serie di freni o, meglio, che consenta di espletare le ordinarie attività di controllo in modo non invasivo, soprattutto per le micro attività, particolarmente esposte al rischio economico prodotto dall’emergenza sanitaria.
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