Eventi naturali disastrosi si sono abbattuti anche in Italia nel 2021: con quale impatto economico? A farne le spese è stato soprattutto il comparto agricolo, settore cruciale per il Paese.
Un clima imprevedibile e a tratti distruttivo ha lasciato il segno sull’economia italiana nel 2021.
I fenomeni naturali e meteorologici eccezionali, dalla forza a volte dirompente, hanno caratterizzato purtroppo tante zone del mondo in questo anno. L’Italia non è stata risparmiata e tra caldo torrido e piogge torrenziali anche il nostro Paese ha stilato un bilancio amaro.
A perdere maggiormente è stata l’agricoltura, che tanto pesa nell’economia italiana. Quanti miliardi persi nel 2021 a causa dei cambiamenti climatici?
Così il clima ha distrutto una parte dell’economia in Italia
I conti di Coldiretti sui danni causati all’agricoltura dal clima impazzito del 2021 sono spaventosi.
A dimostrazione di quanto il tema della salvaguardia dell’ambiente e della lotta ai cambiamenti climatici sia prioritario, è arrivato il bilancio amaro su uno dei comparti più ricchi dell’economia italiana.
I numeri hanno rilevato che sono stati perse molte quote di raccolto: 25% di riso, 10 % di grano, 15% di frutta, 9% di vino, oltre a un vasetto di miele Made in Italy su quattro.
Il settore frutticolo, per esempio, è stato drasticamente ridotto, con le mele a -4%, le pere a -65%, le susine a -10%, i kiwi -29%, albicocche, -5%, le pesche -11% fino alle ciliegie -25%.
Il danno per le campagne italiane è stato pari a 2 miliardi di euro in seguito a eventi eccezionali come “l’inverno bollente, il gelo in primavera ed una estate divisa tra caldo africano, siccità e violenti temporali”, stando all’analisi Coldiretti.
A conferma di un’emergenza clima anche in Italia, ci sono i dati pubblicati da Legambiente: il 2021 è stato da codice in rosso per il nostro Paese, con ben 187 fenomeni gravi per danni e vittime.
L’allarme non è solo climatico per il comparto agricolo. Coldiretti ha ricordato che sono in corso “rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. L’aumento dei costi energetici riguarda anche il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per l’acquisto dei fertilizzanti, per l’essiccazione dei foraggi, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne.”
Un mix di crisi energetica e clima avverso può esplodere per uno dei comparti più redditizi per l’economia in Italia. Solo la filiera del cibo, legata fortemente all’agricoltura, vale almeno 500 miliardi di euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA