Alessia Piperno: chi è, cosa rischia e perché si trova in Iran

Giorgia Bonamoneta

04/10/2022

Tra le 9 persone fermate in Iran c’è anche un’italiana: Alessia Piperno. Chi è e perché è stata arrestata?

Alessia Piperno: chi è, cosa rischia e perché si trova in Iran

Alessia Piperno, non si sa esattamente quando e perché, è stata arrestata in Iran. Piperno è una giovane travel blogger in viaggio da 7 anni che ha deciso di viaggiare in“ maniera stabile”, per quanto possa suonare un controsenso. Domenica la ragazza si è messa in contatto con il padre in Italia spiegandogli di trovarsi in una prigione nella capitale iraniana (Teheran). Al telefono Alessia Piperno ha detto al padre di essere stata fermata dalla polizia dopo aver festeggiato il proprio compleanno con alcuni amici a Teheran.

Alessia si trovava in viaggio in Iran da luglio e non aveva incontrato particolari problemi prima dell’arresto. Al momento l’ipotesi più plausibile è quella che Piperno sia stata arrestata perché complice delle proteste in corso in Iran contro la polizia religiosa e il regime. Alessia non si è fatta tirata indietro dal dare solidarietà alle proteste, alle donne e a mostrare cordoglio per la morte di Mahsa Amini.

Il 26 settembre, sul suo profilo Instagram dedicato ai viaggi (@travel.adventures.freedom), aveva pubblicato un post che iniziava con: “Bella ciao”, l’inno delle proteste. In questo si legge che Alessia non riusciva ad andarsene dall’Iran proprio in quel momento e non perché volesse sfidare la sorte, ma perché anche lei era parte di tutto. «Qui, la gente è stufa di essere un burattino, ecco perché migliaia di persone stanno scendendo nelle piazze a protestare».

Al momento le informazioni sull’arresto di Piperno scarseggiano, così come sulle presunte accuse e sulla possibile, e sperata, data di rilascio. Ecco cosa sappiamo.

Chi è Alessia Piperno: giovane travel blogger in viaggio da 7 anni

Nell’ultimo post di Alessia Piperno pubblicato 6 giorni fa su Instagram si legge che mancavano pochissimi giorni all’inizio del suo settimo anno in viaggio. Piperno infatti aveva iniziato a viaggiare in maniera stabile, cioè vivendo in viaggio, all’età di 24 anni. Nel post afferma che arrivata a trent’anni si era ripromessa di fermarsi, ma di non sentirsi affatto pronto a farlo. «Il mondo e la sua gente mi ha regalato più di quanto potessi desiderare, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Mi sento carica di energia che non riesco più a contenere solo per me stessa, ma sento il bisogno di doverla condividere con qualcun altro», si legge.

Con questo post Alessia Piperno annunciava di voler tornare in Pakistan, dove un mese fa una forte alluvione ha colpito il paese e lasciato 365.000 persone senza casa. L’idea di Piperno era di raggiungere il Pakistan per ricostruire uno dei villaggi, anche senza avere esperienza da muratore come ricorda lei stessa. Oggi Alessia Piperno è in un carcere iraniano con accuse solo ipotizzate.

Piperno arrestata in Iran: cosa è successo

Al momento i vertici diplomatici della Farnesina sono al lavoro per ottenere notizie sul fermo di Alessia Piperno a Teheran. Capire le motivazioni dietro l’arresto è il primo passo per ottenere la sua liberazione. Il rischio è che venga confermata l’ipotesi che la vuole arrestata perché «complice delle proteste in corso» in Iran. Non sarebbe la prima: 9 persone europee sono state incarcerate con accuse di sospettata azione di spionaggio straniero.

Il padre di Piperno ha confermato che l’arresto della figlia è avvenuto il 28 settembre, il giorno del suo 30º compleanno. Da un carcere di Teheran, che si sospetta essere quello di Evin, Alessia ha infatti chiamato il padre per chiedere aiuto. Negli ultimi giorni Alessia aveva pubblicato una serie di post in merito alle proteste in Iran scatenate dalla morte di Mahsa Amini, ma che si sono presto allargate contro la polizia morale e il regime iraniano.

Il carcere di Evin è stato al centro di diverse inchieste internazionali. Amnesty International ha realizzato diversi contenuti nel quale ci sono prove di pestaggi, molestie sessuali e un perenne stato di sovraffollamento. La tortura è sistematica. Le condizioni di Alessia Piperno sono al momento sconosciute, ma viene chiesto il massimo riserbo sulle informazioni per evitare l’aggravarsi della posizione di Piperno stessa e per non aumentare la difficoltà diplomatica nel tentativo di liberarla.

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