L’allarme del FMI sull’economia mondiale: il 90% del globo sta rallentando, ma non solo
L’ultimo allarme del FMI sullo stato dell’economia mondiale non ha lasciato spazio a dubbi o interpretazioni.
A lanciarlo è stata Kristalina Georgieva, colei che ha preso il posto di Christine Lagarde a sua volta pronta a sostituire Mario Draghi in BCE.
Nel suo primo discorso come Direttore Operativo del FMI, la donna ha parlato di un rallentamento sincronizzato che, nel 2019, interesserà nientemeno che il 90% delle economie del globo.
Crescita ai minimi del decennio: l’allarme FMI
Le dichiarazioni del FMI sono giunte come un fulmine a ciel sereno. Per Georgieva nel corso dell’anno corrente la crescita economica crollerà sui minimi di inizio decennio.
Non saranno soltanto economie isolate a risentire del rallentamento: la frenata si rivelerà evidente nel 90% del mondo.
Tutto ciò avrà ovvie conseguenze economiche quantificabili di circa 700 miliardi di dollari nel 2020. Per dirla in altre parole l’economia brucerà 0,8 punti percentuali di PIL il prossimo anno.
I motivi della frenata
Il rallentamento, ha continuato la numero 1 del FMI, continuerà ad essere determinato da molteplici fattori tra cui il commercio e le tensioni oggi scoppiate tra economie di spessore (il riferimento è alla guerra dei dazi tra gli Stati Uniti e la Cina).
L’obiettivo adesso dovrà essere quello di trovare il modo per garantire una maggior cooperazione a livello globale. Soltanto così saremo in grado di arrestare la frenata.
La conseguenza di queste previsioni, comunque, sarà ovvia: molto probabilmente nel World Economic Outlook in dirittura d’arrivo il FMI taglierà le previsioni di crescita per l’intera economia mondiale.
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