Il governo Meloni punta a una cabina di regia e a un commissario straordinario per fronteggiare la crisi idrica: qual è la strategia contro l’emergenza siccità?
Qualche giorno di pioggia non può bastare. La siccità resta un’emergenza e il governo si prepara a fronteggiare con un apposito decreto con il quale verrà nominato anche un commissario ad hoc. Non solo, perché la strategia prevede l’istituzione di una cabina di regia tra i ministri competenti e procedure semplificate per gli interventi da portare avanti.
A Palazzo Chigi si è riunito il tavolo sull’emergenza idrica stabilendo la strategia del governo per fronteggiare l’emergenza siccità. La prima decisione è stata quella di puntare su una cabina di regia per definire un piano idrico straordinario, da stilare d’intesa con Regioni ed enti territoriali. Il primo obiettivo è quello di fissare le priorità e programmare gli interventi.
A questo si affiancherà una campagna di sensibilizzazione per invitare la cittadinanza a usare responsabilmente le risorse idriche. Per gli interventi più concreti, invece, si rinvia a un decreto legge, con la nomina anche di un commissario straordinario. Qual è, quindi, il piano del governo Meloni per affrontare l’emergenza siccità?
Siccità, la cabina di regia a Palazzo Chigi
Nella mattinata dell’1 marzo si è riunito il tavolo sulla crisi idrica presieduto dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. All’incontro partecipavano anche i ministri Matteo Salvini (vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture), Francesco Lollobrigida (Agricoltura), Raffaele Fitto (Affari europei), Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente), Roberto Calderoli (Affari regionali), Nello Musumeci (Protezione Civile e Mare), la viceministra Vannia Gava e i sottosegretari Alfredo Mantovano e Alessandro Morelli. Dopo questo incontro si attende la formazione della cabina di regia che, presumibilmente, verrà formata dagli stessi ministri presenti nella riunione di Palazzo Chigi.
Il decreto del governo sull’emergenza siccità
L’incontro è servito per fare il punto sulla situazione della crisi idrica e per stabilire che il governo si metterà al più presto a lavorare a un provvedimento urgente, contenente le “necessarie semplificazioni e deroghe e accelerando i lavori essenziali” per fronteggiare la siccità. Il decreto individuerà anche la figura del commissario straordinario.
Crisi idrica, Lollobrigida: 8 miliardi bloccati da burocrazia
Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo al question time alla Camera spiega che il problema della siccità è strutturale e va avanti da 20 anni: “Siamo al quinto evento siccitoso che poteva essere affrontato in modo diverso nella previsione e utilizzo delle risorse”. Il ministro sottolinea che ci sono a disposizione quasi 8 miliardi, fermi da qualche anno e che non possono “essere spesi per ragioni burocratici e normative su cui bisognerà intervenire rapidamente”.
Tra gli interventi immediati, secondo Lollobrigida, deve esserci sicuramente una razionalizzazione della governance per evitare passaggi burocratici inutili. Servono, poi, soluzioni “strategiche e definitive”, come la pianificazione degli acquedotti, un piano invasi e, soprattutto, una semplificazione delle norme. Lollobrigida punta anche su nuove tecnologie per il risparmio idrico e a colture meno idro-esigenti.
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