La positività al cannabis non sarà più motivo di squalifica per le posizioni aperte ad Amazon.
Cambio di rotta di Amazon sulla marijuana. Il colosso dell’e-commerce ha detto martedì che supporta una proposta di legge degli Stati Uniti sulla legalizzazione della cannabis. Con un post sul blog ufficiale, Amazon.com Inc ha inoltre annunciato che cambierà alcuni requisiti per i candidati a posizioni aperte, dopo aver ricevuto aspre critiche soprattutto nello stato di New York City.
Amazon a favore della legalizzazione marijuana
La politica pubblica dell’e-commerce sosterrà attivamente il Marijuana Opportunity Reinvestment and Expungement Act (il cosiddetto MORE Act), che mira a legalizzare la marijuana a livello federale e cancellare le fedine penali. Negli USA, diversi stati lo hanno già fatto, ma per la legislazione federale la marijuana è ancora una sostanza classificata.
“Speriamo che altri datori di lavoro si uniranno a noi, e che i politici agiranno rapidamente per far passare questa legge”, ha detto Clark.
Al momento, Amazon.com non permette la vendita di cannabis attraverso il proprio portale, ma la situazione potrebbe cambiare con la legalizzazione.
Amazon, stop a test positività cannabis
Nel post sul blog aziendale, Dave Clark, vertice del dipartimento consumer, ha fatto sapere che ci saranno sostanziali modifiche anche nella politica interna dell’azienda.
“Nel passato, come molti datori di lavoro, abbiamo squalificato le persone che volevano lavorare ad Amazon se risultavano positive all’uso della marijuana”, ha scritto Clark. “Tuttavia, visto il progresso delle leggi statali negli Stati Uniti, abbiamo cambiato direzione”, ha aggiunto.
Saranno testati soltanto i candidati per le posizioni regolate dal Dipartimento dei Trasporti, ha fatto sapere Clark.
Alle soglie dell’Amazon Prime Day, l’azienda ha anche comunicato che cambierà il sistema con cui misura la produttività dei lavoratori.
Al momento, Amazon registra il numero di pacchi che ogni magazziniere riesce a prendere, impacchettare e spedire ogni ora. Se un lavoratore prende una pausa dalla scansione dei pacchi per troppo tempo, il sistema Amazon genera un avvertimento, che può in seguito portare a licenziamento. Secondo Clark, il sistema è stato pensato per identificare problemi negli strumenti a disposizione dei lavoratori e solo secondariamente per valutarne le performance.
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