Amazon Web Services punta 2 miliardi di euro sull’Italia

Dario Colombo

23 Giugno 2022 - 17:46

All’Aws Summit di Milano Ferrari, Technogym e Axa testimoniano che con il cloud si vincono gare, si aumenta il benessere fisico, si fanno utili

Amazon Web Services punta 2 miliardi di euro sull’Italia

Un investimento di 2 miliardi di euro da qui al 2029, con un contributo al PIL stimato in 3,7 miliardi di euro, con 1.150 posti di lavoro equivalenti a tempo pieno. Sono le cifre dell’impegno di Aws nel nostro Paese, annunciate dall’head of enterprise, Alessandra Antonelli, all’Aws Summit di Milano.

L’investimento nella Regione Aws Europa di Milano comprende le spese di cassa attribuibili al progetto, come l’importazione di apparecchiature e software, e le spese nazionali per la progettazione e le operazioni.

Per calcolare l’impatto economico degli investimenti nei data center della regione è stata utilizzata una metodologia input-output (di stampo leontefiano), che misura l’impatto dell’espansione o della contrazione di un’attività economica su altre attività e sull’economia locale.

Cosa ha fatto sinora Aws in Italia

Questo investimento contribuirà al nuovo disegno della presenza di Aws in Italia, dove ha iniziato a operare nel 2012, con il lancio di una struttura edge a Milano e a cui è seguita l’apertura di un ufficio, sempre a Milano, nel 2014 e di un altro a Roma nel 2016, anno in cui Aws ha acquisito Nice, società astigiana di software e servizi per il calcolo tecnico e ad alte prestazioni.

Nel 2017 è stata aperta una edge location a Palermo e nel 2019 è stato lanciato a Milano un endpoint Direct Connect, per una connessione di rete dedicata.
Successivamente nel 2019 Aws ha lanciato altre due strutture edge a Milano e Roma, nel 2020 c’è stata l’apertura della Region europea a Milano, con tre availability zone, ciascuna con set di data center, per latenza e garanzia del dato residente in Italia, e nel 2021 è stato lanciato un secondo endpoint Direct Connect a Milano.

Sostenibilità e formazione

Il cloud di Aws, manco a dirlo, deve essere sostenibile.
La società ha fondato due anni fa il programma The Climate Pledge: obiettivo, avere entro il 2040 emissioni nette nulle.
ntanto entro il 2025 tutte le operation Amazon avranno solo energia rinnovabile.
Per esempio, alle nostre latitudini, tre parchi fotovoltaici in Sicilia producono 100 MegaWatt.

Di media, comunque, dice la società, un data center Aws ha un’efficienza cinque volte rispetto a un datacenter europeo medio esistente, con riduzione dei consumi dell’80%.

E in parallelo alla sostenibilità viaggia la formazione, a sostegno dela trasformazione digitale.

Il mantra di Aws dice che la tecnologia facilita sì l’innovazione, ma sono le persone a fare la differenza. Ecco perché offre programmi di istruzione e formazione che aiutano i lavoratori ad apprendere competenze digitali e ad adattarsi al futuro nel cloud.

Il programma Aws Academy consente agli istituti di istruzione superiore di preparare gli studenti a carriere nel cloud fornendo un corso di cloud computing gratuito. Aws re/Start è un programma a tempo pieno gratuito per formare e sviluppare le competenze per intraprendere carriere nel cloud e mette le persone in contatto con potenziali datori di lavoro. Il programma è rivolto a disoccupati e sottoccupati, senza esperienza pregressa. Aws GetIT è un’iniziativa per incoraggiare le ragazze tra i 12 e 14 anni a considerare una carriera nel settore tecnologico.

Francessca Vasquez Francessca Vasquez Vice president Technology di Amazon Web Services

Ferrari, Technogym, Axa, campioni di cloud

Perché le aziende scelgono di usare Aws? Perché solamente nel 2021 ha lanciato 3.084 fra nuovi servizi e funzioni, ha detto Francessca Vasquez (con due esse, il nome è corretto, ndr.), Vp technology di Aws.
Per Vasquez oggi è importante scegliere il provider che garantisce solidità e affidabilità, con continui sviluppi e con una rete di partner.
E a testimoniare la scelta di Aws sono state tre realtà di eccellenza nel loro settore: Ferrari, Technogym, Axa.

Ferrari Ferrari La F1-75

Ferrari: ai tempi di Schumacher si usavano i floppy disk

In collegamento da Maranello l’head principal di Ferrari, Mattia Binotto, ha spiegato che la data analisys è alla base dello sviluppo della macchina da Formula 1 e viene fatta con integrazione con intelligenza artificiale basata su Aws.

In F1 regolamenti tecnici sono il terreno di sfida tecnologico per avere la vettura più affidabile. La sfida poi è sempre la pista, ma per vincere servono competenze, capacità e partner tecnici. Siamo nell’era dell’esplosione dei dati, che per una scuderia di F1 significa integrazione e simulazione di calcolo.

Ai tempi di Schumacher usavamo i floppy disk - ha detto Binotto -. Ora l’analisi del dato è determinante: la parte sperimentale si sta riducendo. Simuliamo in laboratorio, in galleria del vento, acquisiamo i dati dai sensori in pista e correliamo i dati. Estrapolazione, elaborazione e analisi dei dati sono fondamentali”.

Mattia Binotto Mattia Binotto Head Principal di Ferrari

La vettura di quest’anno, la F1-75, è nata anche con strumenti forniti da Aws. “La capacità dei simulare e vedere prima i dati è fondamentale: al primo test a Barcellona la macchina si comportava per come l’avevamo impostata. Poi ci sono sempre dei comportamenti che non sono correlati, la forza è poterli correggere nel minor tempo possibile”.

Machine learning e intelligenza artificiale sono determinanti sempre di più perché le prove sono sempre più limitate: “bisogna arrivarci preparati e intelligenza artificiale e machine learning fanno analizzare, evolvere e capire prima”.

Technogym, il precision training

Enrico Manaresi, Global Media Director di Technogym è testimone del precision training, ossia un ecosistema digitale per raggiungere il consumatore in ogni luogo e momento, per fornire allenamenti personalizzati.

Technogym ha iniziato la sua storia a Cesena, in Romagna, nel 1983 in un garage, come qualsiasi startup californiana che si rispetti.
Nasce come azienda di biomeccanica, negli anni 90 inserisce l’elettronica per l’attività cardio e nel 2012 arriva il cloud e le palestre si connettono. Nel 2018 arrivano i contenuti e Technoym diventa una media company: studi televisivi producono video di allenamento.

Nel 2022 inizia il futuro: la personalizzazione, il precision training, per un’esperienza accessibile in ogni luogo e momento. Numeri: 55 milioni di utenti totali si allenano ogni giorno, 22 milioni sono connessi all’ecosistema. 380mila strumenti connessi in 23mila palestre. 200 partner per integrare i dispositivi e 1,5 miliardi di workout gestiti, Il presente e il futuro è il wellness on the go.
Technogym app è un trainer virtuale, che conosce il suo utente con intelligenza artificiale e il machine learning fatto su cloud Aws.

Axa, la società insight driven

Anna Maria Ricco (manager ex McKinsey, Unicredit, BancoBpm) è Chief Transformation Officer di Axa Italia dal 2020, cioè è a capo della tecnologia della consociata italiana del primo gruppo assicurativo mondiale ramo danni.

Dirige 300 persone per fare una trasformazione che, stando alla mission di gruppo, vuole portare Axa dall’essere un pagatore di sinistri a un partner dei clienti, fornendo un customer experience digitale.

Anna Maria Ricco ha definito il modello operativo, su quattro pilastri: un modello di distribuzione phygital con la stessa esperienza al cliente; prodotti smart; eccellenza tecnica nell’underwriting e nei sinistri; organizzazione agile.

Questo piano di trasformazione, che data 2019-2023, è già avviato con investimenti dedicati su tre filoni paralleli.
Il primo è la modernizzazione dei sistemi IT con consolidamento e sostituzione dei sistemi a fine vita con sistemi basati su architetture a micro servizi; migrazione al public cloud Aws; un programma di cybersecurity. “Siamo nel 25% delle aziende finanziarie più sicure al mondo.Su cloud e cybersecurity abbiamo coordinamento globale” ha detto Ricco.

Secondo; l’integrazione di una data platform e di tecnologie emergenti.
Come il metaverso? “Lo stiamo studiando - ha detto Ricco - Nell’arco dell’anno metteremo un piccolo seme. La tecnologia è opportunità e come tale va trattata. Importante è investire bene”.

Terzo, la cultura dell’innovazione: formazione, competenze, iniziative di awareness a coinvolgere tutta l’azienda e con Aws un programma di innovazione, il working backwards, per disegnare in tempi brevi soluzioni customer centric.

Ne è nata una società insight driven che pratica anche l’augmentation, ossia incamera dati anche dall’esterno.
E la trasformazione funziona.
Nel 2021 il gruppo ha raddoppiato gli utili netti, realizzando 7,3 miliardi di euro in 50 paesi. Salute, il settore protection (vita) e il commercio online, ossia le Pmi, sono i filoni di crescita.

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