Le azioni dell’istituto bancario di Piazza Gae Aulenti proseguono al ribasso, penalizzate dall’allargamento dello spread BTp-Bund. Ecco i livelli da monitorare secondo l’analisi tecnica
Le azioni del comparto bancario italiano sono in evidenza a Piazza Affari, penalizzate dall’allargamento dello spread BTp-Bund. In particolare il titolo Unicredit al momento della scrittura cede oltre 2 punti percentuali, segnando la peggior performance tra i titoli facente parte dell’indice FTSE Mib.
A pesare sulla banca di Piazza Gae Aulenti le parole di ieri del Vice Presidente del Consiglio, Luigi Di Maio, relativamente alle prossime decisioni in materia fiscale che potrebbero determinare un allentamento della disciplina di bilancio, sia le indiscrezioni sulla possibilità che l’Italia riceva dall’UE una lettera a giorni, forse già domani, con una procedura di infrazione per debito, che potrebbe portare a una multa di 3,5 miliardi (clicca qui per approfondire).
Unicredit, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
A livello grafico il forte storno che ha registrato il titolo dalla seconda decade di aprile sta portando i corsi in prossimità di un livello dinamico di lungo periodo. Questo livello supportivo conta i minimi segnati il 27 dicembre 2018 e il 4 febbraio 2019, ora transitante a 9,7667 euro.
Nel lungo periodo la struttura tecnica del titolo è evidentemente orientata al ribasso. Alcuni grandi segnali di peggioramento del quadro tecnico sono arrivati durante la prima settimana di maggio.
I prezzi hanno infatti violato la trendline ascendente di medio periodo, visibile collegando i minimi registrati a febbraio e successivamente testati nel corso del mese di marzo e aprile scorsi.
Oltre a questo segnale prettamente grafico i corsi si sono successivamente portati al di sotto sia della media mobile semplice a 200 giorni, che di quella a 50 periodi, rafforzando ancora di più il precedente segnale negativo.
L’avvicinamento dei corsi alla trendline supportiva precedentemente menzionata potrebbe permettere l’implementazione di strategie di matrice rialzista, anche se saranno necessari segnali di forza.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.Strategie operative su Unicredit
Elaborazione Ufficio studi di Money.it
Vista la struttura tecnica di Unicredit si potrebbero privilegiare strategie di matrice rialzista in caso di segnali di forza in prossimità del livello dinamico precedentemente menzionato. Lo stop loss potrebbe essere posizionato poco al di sotto della figura di doppio minimo che si è sviluppata a gennaio, più precisamente a 9,36 euro. Un primo obiettivo di profitto potrebbe essere identificato a contatto con la SMA 200, ora transitante a 11,59 euro, mentre un target finale a 12,43 euro, dove transita al momento la trendline discendente di lungo periodo che conta i massimi segnati ad aprile-maggio 2018 e quelli del 17 aprile scorso.
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