Il Presidente della BCE, Mario Draghi, ha affermato che nuovi stimoli potrebbero essere necessari, aprendo la strada ad un taglio dei tassi. Pesante la reazione dell’Eur/Usd, che perde ampio terreno. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica
Proseguono i ribassi sull’Eur/Usd, che è sceso nuovamente sotto quota 1,12 nella prima parte della seduta odierna. A spingere le vendite sulla moneta unica sono le parole del Presidente della BCE, Mario Draghi, il quale ha affermato che, in caso di miglioramenti nell’outlook economico, si renderanno necessari ulteriori stimoli, aggiungendo che il taglio dei tassi fa parte degli strumenti a disposizione della BCE (per approfondire).
Un approccio ultra-accomodante che ha fatto collassare l’Eur/Usd, il quale complica la sua struttura grafica.
Eur/Usd, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
L’analisi tecnica su Eur/Usd evidenzia infatti come i corsi si siano riportati al di sotto della linea di tendenza che collega i top del 24 settembre 2018 a quelli del 10 gennaio 2019. Nelle scorse ottave, questo ostacolo era stato violato con forza, ma i compratori hanno trovato la resistenza fornita dall’intorno della media mobile semplice a 200 giorni.
I prezzi sembrano quindi impostati per tornare al test del supporto a 1,1118: questo è evidenziato dall’entità della correzione iniziata lo scorso 12 giugno, che ha infranto il 61,8% del ritracciamento di Fibonacci disegnato dai minimi del 30 maggio ai massimi del 7 giugno 2019.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.Strategie operative su Eur/Usd
Prima di implementare una qualsiasi strategia, occorre ricordare che domani sarà il turno della Federal Reserve.
Probabilità implicite di un rialzo dei tassi da parte della Fed nel meeting di domani. Fonte: Bloomberg
La conferenza stampa del chairman Jerome Powell chiarirà alcuni punti su un probabile taglio dei tassi. A tal proposito, il consensus di Bloomberg dà una probabilità intorno all’80% che nella riunione della Fed di domani non vengano toccati i tassi, che dovrebbero quindi rimanere nel range 2,25-2,50%.
Fatta questa considerazione, si potrebbero valutare strategie di matrice long puntando all’eccesso di vendite in area 1,11, con stop loss al di sotto di quota 1,1080 e obiettivo principale a 1,1130. Il target finale sarebbe invece individuabile a 1,1150.
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