Eur/Usd e BCE: cosa aspettarsi nella riunione di domani?

Ufficio Studi Money.it

24/07/2019

Le quotazioni dell’Eur/Usd si stanno avvicinando a una fondamentale area supportiva corroborata da numerosi elementi grafici. A tal proposito, la riunione della BCE prevista per domani potrebbe innescare un movimento rialzista per i prezzi: vediamo quali sono le attese in vista del meeting dell’istituto centrale

Eur/Usd e BCE: cosa aspettarsi nella riunione di domani?

Proseguono i ribassi su Eur/Usd, che nelle ultime sessioni si è riportato verso i minimi dal 31 maggio 2019.

Negli ultimi mesi, i prezzi della moneta unica non sono mai riusciti a mettere in piedi un rialzo strutturato, con i prezzi bloccati dalla resistenza a 1,15. A pesare sul cambio sono gli atteggiamenti ultra-accomodanti della Banca Centrale Europea che domani, 25 luglio, dovrebbe fornire agli operatori un quadro più chiaro sulle sue future mosse.

Riunione BCE, ecco cosa attendersi per domani

Oltre al capitolo dei tassi, che non dovrebbero essere ritoccati domani, il focus degli operatori sarà sulle decisioni della BCE relative ai target di inflazione: il rallentamento dell’economia del Vecchio continente potrebbe infatti portare l’esecutivo dell’istituto a rivedere il paradigma del tasso di inflazione da “inferiore, ma vicino al 2%” a “superiore e vicino alla soglia del 2%”. In questo modo, la Banca Centrale Europea avrebbe maggiori margini di manovra relativamente a nuove misure espansive (per approfondire).

Per Quentin Fitzsimmons, gestore obbligazionario di T. Rowe Price, Mario Draghi potrebbe aprire le porte ad un taglio dei tassi di deposito a settembre, così da riuscire a spianare la strada a nuove misure accomodanti da parte del suo successore, Christine Lagarde.

Per l’esperto, il mercato starebbe già scontando questo atteggiamento. Con i tassi de mercati periferici dell’Eurozona in deciso ribasso, gli operatori però non starebbero tenendo conto dei fondamentali, sottovalutando questioni di primaria importanza come quello del deterioramento del quadro economico italiano.

Questo è dovuto più ad una “caccia ai rendimenti” più che ad un vero e proprio miglioramento dell’economia reale: ciò “fa apparire le valutazioni costose alle attuali condizioni economiche” afferma l’esperto.

Anche per François Rimeu, Head of Multi Asset e Senior Strategist di La Française Asset Management, i toni della BCE dovrebbero rimanere estremamente accomodanti domani.

Rimeu si attende un cambio della forward guidance e un’apertura a qualsiasi opzione prima del meeting di settembre, nello specifico: un possibile taglio dei tassi, un sistema di tassi sui depositi differenziati e un altro QE.

Per quanto concerne la simmetria dell’obiettivo di inflazione della BCE, questa non dovrebbe venire menzionata “ma questo argomento potrebbe essere discusso durante la conferenza stampa”, sottolinea l’esperto. Anche per François Rimeu inoltre, il mercato sta già prezzando una linea dovish.

L’analisi tecnica su Eur/Usd

Eur/Usd, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg

Dopo la violazione della trendline ottenuta con i lows del 18 giugno e quelli del 9 luglio 2019, i venditori hanno aumentato la pressione sull’Eur/Usd, che ora sembra essere indirizzato alla fondamentale area supportiva compresa tra 1,1093 e 1,1118.

Su questa zona transitano numerosi elementi grafici, tra cui la linea di tendenza di lungo periodo che unisce i massimi del 24 agosto 2015 a quelli del 3 maggio 2016 e il livello statico lasciato in eredità dai lows del 25 aprile.

I supporti in essere potrebbero quindi far ripartire le quotazioni, che avrebbero già scontato dichiarazioni estremamente accomodanti da parte della BCE.

In questo senso, anche il consensus da parte degli analisti censiti da Bloomberg vede un Eur/Usd in risalita nell’ultimo semestre del 2019, nello specifico a 1,14 nel terzo trimestre e a 1,15 nel quarto.

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Strategie operative su Eur/Usd

Elaborazione Ufficio Studi di Money.it

Operativamente, si potrebbero valutare strategie di matrice long da 1,1090, con stop loss a 1,1050 e obiettivo principale a 1,12. Il target più ambizioso sarebbe invece localizzato a 1,1272.

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