I prezzi di Eur/Usd hanno raggiunto una soglia spartiacque arrivando a ridosso di un importante livello statico. Operativamente, si potrebbe mirare ad un riassorbimento dalle attuali aree, che permetta al cambio di tornare al test della SMA 200
Prosegue la debolezza sull’Eur/Usd, che non riesce a rialzare la testa veleggiando intorno al supporto statico a 1,0999, lasciato in eredità dai massimi del 3 ottobre 2019.
Eur/Usd, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
La forza dei venditori si evidenzia anche dalla loro capacità di effettuare la rottura della linea di tendenza che unisce i lows del primo ottobre a quelli del 14 novembre scorsi.
Al momento, è importante che si verifichi la tenuta degli attuali livelli di concentrazione di domanda, i quali corrispondono anche al 61,8% del ritracciamento di Fibonacci disegnato dai minimi dell’1 ai massimi del 21 ottobre 2019.
In tal senso, la violazione di tale livello di concentrazione di domanda potrebbe creare le condizioni per una prosecuzione del ribasso, che non avrebbe particolari difficoltà a raggiungere la zona di minimi annuali a 1,0879.
Al contrario, solo un recupero di 1,1086 creerebbe le condizioni per un ritorno da parte dei prezzi verso la duplice resistenza a 1,1165, dove passano sia la media mobile semplice a 200 giorni, che il livello orizzontale derivante dai massimi del 26 agosto 2019.
Strategie operative su Eur/Usd
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Da un punto di vista operativo, si potrebbero valutare strategie di natura long da 1,1026, mirando ad una reazione sulla tenuta dell’attuale area supportiva. Lo stop loss andrebbe posto al di sotto di 1,0980, mentre l’obiettivo principale a 1,1085. Il target più ambizioso sarebbe invece identificabile a 1,1150.
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