I prezzi dell’oro non riescono a superare una resistenza dinamica che potrebbe dare il via ad una correzione. L’ipotesi è corroborata dalla divergenza di inversione ribassista sull’RSI settato a 14 periodi
Seduta all’insegna dei rialzi per l’oro, che continua a veleggiare al di sopra della soglia psicologica a 1.700 dollari l’oncia.
Oro, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Dal punto di vista grafico, le quotazioni si trovano all’interno di un uptrend e continuano a fornire segnali di forza. Dalla seconda metà dello scorso marzo, i compratori sono riusciti a rialzare la testa a ridosso della media mobile semplice a 200 giorni, della linea di tendenza ottenuta collegando i minimi dell’1 e 9 luglio 2019 e del livello orizzontale lasciato in eredità dai top del 3 ottobre 2019.
Nel breve periodo però, le quotazioni potrebbero essere giunte ad una fase di eccesso. Il prezioso non sta infatti riuscendo a superare la trendline che collega i top del 20 agosto 2019 a quelli del 24 febbraio 2020. Un indizio in tal senso arriva dalla divergenza di inversione bearish che si evidenzia sull’RSI settato a 14 periodi.
In ogni caso, la forza dell’uptrend rende difficile un movimento di reversal: una correzione appare quindi più probabile. L’obiettivo di un eventuale ritracciamento potrebbe trovarsi in tal senso in zona 1.642,76 dollari, dove transita il livello orizzontale espresso dai massimi del 25 marzo scorso.
Strategie operative sull’oro
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Operativamente, si potrebbero valutare strategie di natura short di brevissimo periodo da 1.737 dollari, con stop loss identificabile a 1.756 dollari e obiettivo principale a 1.696 dollari. Il target finale sarebbe invece individuato a 1.670 dollari.
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