Seduta all’insegna dei rialzi sul petrolio WTI, con i compratori che hanno rialzato la testa grazie ad un attacco a due petroliere nel Golfo di Oman. L’analisi tecnica suggerisce prudenza: vediamo perchè
Seduta all’insegna dei forti rialzi sul petrolio WTI, che al momento della scrittura si attesta a 52,61 dollari al barile.
Il forte apprezzamento a cui si sta assistendo oggi è dovuto al presunto attacco a due petroliere nel Golfo di Oman, che hanno riacceso le paure relative all’interruzione dei flussi di greggio (per approfondire).
Petrolio WTI, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Dal punto di vista grafico, i prezzi dell’oro nero hanno effettuato una sorta di figura di doppio minimo a 50,72 dollari. Per essere confermato, questo modello di inversione necessiterebbe di un ulteriore colpo di reni del greggio, che dovrebbe portarsi al di sopra di 54,84 dollari.
Fino a quando questo non accadrà, a prevalere saranno le pressioni ribassiste: in particolare, è in una situazione precaria il supporto a 51,80 dollari, lasciato in eredità dai minimi del 22 gennaio scorso.
Se nelle prossime sessioni i corsi si dovessero riportare al di sotto di tale zona, ci sarebbero buone possibilità di una prosecuzione delle vendite, come già evidenziato in una precedente analisi tecnica.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.Strategie operative sul petrolio WTI
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Visto quanto emerso dall’analisi tecnica, fino a che non verranno superati i 55 dollari al barile si privilegia una view ribassista. Nello specifico, nel caso in cui ci dovese essere una close inferiore a 51,80 dollari, si potrebbero valutare strategie di matrice short con stop loss a 55 dollari e obiettivo principale a 47,58 dollari. Il target più ambizioso è invece localizzato a 45 dollari.
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