Da presidente della Lega calcio di Serie B fino alla nomina di ministro dello Sport e delle politiche giovanili. Ecco chi è Andrea Abodi e cosa sappiamo su di lui
Sarà Andrea Abodi, ex presidente della Lega calcio di Serie B, a ricoprire il ruolo di ministro dello Sport e dei Giovani.
È questo uno dei pochi ministri “tecnici” a far parte dell’esecutivo della prima ministra del consiglio Giorgia Meloni, la quale ha annunciato venerdì 21 ottobre al Quirinale la lista dei ministri che comporranno il nuovo governo.
Abodi si prepara quindi ad abbandonare il suo ruolo di presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, la banca pubblica italiana che si occupa di finanziare la maggior parte degli impianti sportivi nel nostro paese, per occuparsi, in un nuovo modo e con strumenti diversi, di sport e di politiche giovanili, tema ricorrente durante la campagna elettorale di Fratelli d’Italia.
Benché teoricamente sia un ministro “tecnico”, come ad esempio il ministro della Salute Orazio Schillaci, Abodi ha sempre gravitato politicamente intorno al centrodestra, sposandone quindi gli ideali politici. Essendo a capo di un ministero che si occuperà non solo dello sport ma anche di progettare nuove politiche per i giovani, è opportuno conoscere bene chi sarà il nuovo ministro dello Sport. Ecco chi è e cosa ha fatto il ministro Abodi.
Chi è Andrea Abodi, il nuovo ministro dello Sport: formazione e carriera
Andrea Abodi, classe 1960, nato a Roma, fin da subito ha trovato la sua strada per unire la passione per lo sport e i suoi studi. Si è infatti laureato in Economia e commercio presso l’università Luiss, specializzandosi appunto nella gestione industriale dello sport e nello sviluppo di attività di sport marketing.
Al termine degli studi, dopo essersi iscritto all’albo dei pubblicisti dell’Ordine dei giornalisti, ha intrapreso la carriera manageriale, lavorando come direttore marketing della filiale italiana della multinazionale statunitense International management group, controllata dalla holding Endeavor group.
Subito dopo è stato co-fondatore della Media partners group, una multinazionale specializzata proprio nella gestione dei diritti di marketing di eventi sportivi. Ha successivamente acquistato la compagnia svizzera Infront sports & media, di cui è stato vicepresidente esecutivo fino al 2002. Ma Abodi non si è dedicato solo alla gestione di eventi sportivi.
Infatti, dal 2003 al 2006 ha ricoperto il ruolo di presidente dell’Azienda strade Lazio e dell’Arcea Lazio, la società pubblico-privata fondata durante la Giunta Storace di Alleanza Nazionale per progettare, realizzare e gestire l’autostrada.
Dopo questa esperienza nel mondo delle infrastrutture autostradali, Abodi è ritornato al suo campo di specializzazione, diventando consigliere di amministrazione per Coni servizi. A oggi Abodi è conosciuto principalmente per essere stato il presidente della Lega calcio di serie B dal 2010 al 2017.
A oggi Abodi, oltre a essere presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, è anche vicepresidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport, nata nel 2008 per promuovere i valori educativi dello sport.
Chi è Andrea Abodi: dalla serie B a ministro dello Sport: calcio e politica
Dalla Serie B, all’Istituto per il Credito Sportivo fino al ministero dello Sport e dei Giovani. Per quanto si possa definire Abodi un ministro “tecnico”, avendo passato la maggior parte della sua carriera immerso nella gestione di eventi sportivi, è sempre stato considerato vicino all’area del Movimento Sociale Italiano (MSI), movimento di estrema destra d’ispirazione neofascista, dichiaratosi poi post-fascista, poi di Alleanza Nazionale e infine di Fratelli d’Italia.
Infatti, è ormai noto che alle comunali del 2021 la Meloni lo avrebbe voluto come candidato per il sindaco di Roma, sostituito poi da Enrico Michetti. Risalenti all’anno scorso sono anche le intercettazioni tra Abodi e l’ex presidente del Cesena, Giorgio Lugaresi, per quanto riguardava le plusvalenze nel mondo calcistico. Quest’ultimo durante una chiamata con l’allora presidente della Serie B avrebbe affermato che aveva raccolto le prove per oltre 100 casi di cessioni di giocatori con valutazione impropria.
Al momento della nomina di ministro dello Sport, Abodi ha affermato che le priorità per lo sport saranno le società dilettantistiche, “le associazioni che vivono una fase di difficoltà. Superata questa crisi è chiaro che lo sport riprende il suo corso naturale, ma ora bisogna pensare ai più deboli”. Inoltre, sembra che il nuovo ministro abbia diversi obiettivi per le prossime Olimpiadi invernali. Non resta che attendere per scoprire quali saranno le linee che il ministro Abodi adotterà non solo per lo sport ma per i giovani,
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