Buste paga dipendenti pubblici, in arrivo il maxi aumento tra novembre e dicembre: le cifre dell’anticipo del rinnovo di contratto.
È in fase di valutazione la possibilità che un anticipo del rinnovo del contratto degli statali possa essere riconosciuto in busta paga già a novembre (o al massimo a dicembre, laddove non si rientrasse con i tempi).
Con la legge di Bilancio 2024, infatti, vengono stanziati 2 miliardi di euro di rinnovo di contratto per l’anno 2023, soldi che il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, vorrebbe utilizzare fin da subito per riconoscere un aumento in busta paga ai dipendenti pubblici.
Non è ancora chiaro se l’anticipo del rinnovo del contratto degli statali (scaduto il 1 gennaio 2022) riguarderà tutti i comparti o solamente qualcuno: di certo non mancherà la Sanità, come pure Difesa e Sicurezza, comparti su cui Giorgia Meloni si è esposta pubblicamente in conferenza stampa fissandoli come prioritari.
Quel che sappiamo è come potrebbero essere utilizzati i 2 miliardi di euro a disposizione: incrementando il valore dell’indennità di vacanza contrattuale, ossia l’emolumento che viene riconosciuto in busta paga a partire dal mese di aprile dell’anno in cui il contratto risulta essere scaduto. Grazie a questa preziosa informazione possiamo quindi approfondire quali potrebbero essere gli importi in arrivo nelle prossime buste paga.
L’anticipo del rinnovo dei contratti pubblici
Per il momento, quindi, non c’è ancora nulla di confermato rispetto alla possibilità che già nella busta paga del prossimo mese possa arrivare un maxi bonus a titolo di anticipo del rinnovo dei contratti pubblici.
Se ne discuterà in un prossimo Consiglio dei ministri, il quale molto probabilmente verrà programmato solo una volta che il testo della legge di Bilancio 2024, dove sono state stanziate le risorse per il rinnovo ed eventualmente per lo stesso anticipo, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Aumento dell’indennità di vacanza contrattuale
Secondo indiscrezioni, l’aumento potrebbe consistere in un ritocco dell’indennità di vacanza contrattuale, l’emolumento pari allo 0,4% dello stipendio lordo riconosciuto nel mese di aprile dell’anno in cui il contratto risulta scaduto. Indennità che dal luglio successivo aumenta invece allo 0,5%.
Già oggi, quindi, l’indennità di vacanza contrattuale spetta in busta paga: l’obiettivo è di incrementarla di 6,7 volte - arrivando così a una percentuale del 3,35% - per tutto il 2023 e di riconoscerne gli importi spettanti in un’unica soluzione tra la busta paga di novembre e quella di dicembre.
Chi deve aspettarsi l’anticipo del rinnovo di contratto in busta paga
Dalle prime indiscrezioni, l’anticipo del rinnovo di contratto dovrebbe riguardare tutti i dipendenti pubblici, dal comparto Centrale alla Scuola, fino a Sanità e Forze Armate (su cui da tempo l’Associazione sindacale professionisti militari chiede maggiore attenzione) e di Polizia. Incremento che dovrebbe riguardare poi tutte le aree, compresa quella dirigenziale.
Gli importi
Laddove effettivamente dovesse esserci un aumento dell’importo dello stipendio tabellare pari al 3,35% ne risulterebbe un incremento che va dai 50 ai 149 euro lordi a seconda della qualifica ricoperta. Importo che, ricordiamo, verrebbe riconosciuto in un’unica soluzione, con la possibilità quindi di avvicinarsi a un extra di 2.000 euro (considerando le tredici mensilità del 2023).
Assegno che ad esempio per un impiegato di seconda area, fascia 3, può crescere fino a 778,70 euro, 845,70 euro per i funzionari di terza area, fascia 1, e 1.516,40 euro per i dirigenti di seconda fascia (calcoli effettuati da Il Sole 24 Ore). Come anticipato, invece, ci sarebbe un maxi arretrato di 1.939,70 euro per i dirigenti di prima fascia. Nella scuola, invece, 829,20 euro sarebbero in arrivo per un docente delle superiori con anzianità inferiore a 8 anni, 1.228,10 euro nel caso di chi insegna da almeno 28 anni.
Per quanto riguarda il comparto Difesa e Sicurezza, infine, circa 870 euro di aumento potrebbero arrivare per gli appartenenti al grado di Sergente, 930 euro nel caso dei Marescialli.
Quando arriva
Semmai dovesse arrivare, l’anticipo del rinnovo potrebbe essere effettuato tra novembre e dicembre. Secondo indiscrezioni il ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, sembra preferire la prima opzione in modo da non confondere l’incremento con la tredicesima di fine anno, ma bisognerà fare in fretta se davvero si vuole riuscire in questo ambizioso progetto, anche perché già in passato Noipa ha dimostrato di aver bisogno di tempo prima di applicare eventuali ricalcoli in busta paga (basti pensare che l’incremento straordinario dell’1,5% introdotto a gennaio 2023 viene pagato solo da agosto).
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