Assegno di inclusione pagato in ritardo a maggio, la “conferma” dell’Inps

Simone Micocci

18 Maggio 2024 - 15:47

Assegno di inclusione, l’Inps conferma: le date di pagamento sono quelle comunicate lo scorso febbraio. E non è una buona notizia per la ricarica di questo mese, in arrivo con 24 ore di ritardo.

Assegno di inclusione pagato in ritardo a maggio, la “conferma” dell’Inps

Con il messaggio n. 1816 pubblicato il 13 maggio scorso, con cui è stato ufficializzato lo sblocco delle domande per coloro che hanno nel nucleo familiare persone maggiorenni in condizione di svantaggio, l’Inps ha ribadito le date di pagamento dell’Assegno di inclusione, confermando che questo mese i soldi arriveranno con leggero ritardo.

Solitamente, infatti, il pagamento della ricarica mensile è in programma tra il 26 e il 27 di ogni mese, per quanto l’ultima volta sia stato persino anticipato al 24 aprile. Ma a maggio non dovrebbe così: salvo novità dell’ultima ora, che per il momento non sembrano essere in programma, questo mese l’Assegno di inclusione arriverà 24 ore dopo rispetto alle attese dei beneficiari.

Pagamento “ritardato” dell’Assegno di inclusione, la conferma dell’Inps

Le date di pagamento dell’Assegno di inclusione per il primo semestre dell’anno sono state ufficializzate dall’Inps con il messaggio n. 835 del 26 febbraio. Qui si legge che solitamente il primo pagamento avviene il 15 del mese mentre per ogni rinnovo successivo l’accredito è previsto il 27° giorno. Tuttavia, l’Inps si riserva di uno o due giorni di anticipazione o scorrimento in concomitanza di giorni festivi.

A tal proposito, nel suddetto messaggio si legge che le date individuate per il pagamento della mensilità di maggio dell’Assegno di inclusione sono le seguenti:

  • mercoledì 15 maggio 2024, nel caso di coloro che devono ancora ritirare la carta Adi oppure per chi attende delle mensilità arretrate;
  • martedì 28 maggio 2024 è invece previsto il pagamento della mensilità riferita al corrente mese per coloro che ne percepiscono da almeno un mese.

Il calendario dell’Inps, quindi, prevede uno slittamento di una giornata rispetto alla solita data di pagamento, per quanto non sia ben chiara la ragione visto che la prossima festività in programma è quella del 2 giugno 2024, abbastanza distante da non motivare un tale ritardo.

In ogni caso, sembra essere confermato dall’Inps che con il nuovo messaggio pubblicato il 13 maggio scorso ha ribadito che “i pagamenti vengono disposti in concomitanza delle date comunicate con il messaggio n. 835 del 26 febbraio 2024”.

Quindi, per quanto variazioni al calendario ci siano già state in passato, ad esempio ad aprile quando il pagamento è avvenuto il 24 anziché il 26, per il momento è questa la data da prendere in considerazione per la ricarica.

A rischio i pagamenti senza presa in carico dei servizi sociali

Prima di concludere ricordiamo che è in scadenza a maggio il termine entro cui le famiglie che hanno fatto domanda di Assegno di inclusione entro il 26 gennaio scorso devono presentarsi obbligatoriamente presso i servizi sociali per la presa in carico e la firma del Patto di inclusione.

Nonostante la regola preveda che tale presa in carico debba avvenire entro il 120° giorno successivo alla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale, per le prime richieste presentate il ministero del Lavoro ha autorizzato una deroga alla luce delle difficoltà riscontrate sulla piattaforma Gepi (utilizzata dall’Inps per comunicare con i Comuni) nelle prime settimane di partenza della misura.

Per questo motivo l’Inps ha stabilito che il termine dei 120 giorni va calcolato dal 26 gennaio anziché dalla data di sottoscrizione del Pad: ciò significa che il termine ultimo per recarsi ai servizi sociali, anche in assenza di appuntamento, è fissato al prossimo 25 maggio.

In caso contrario l’Inps sospende i pagamenti, probabilmente non già da questo mese visti i pochi giorni di tempo ma sicuramente da giugno, fermo restando che non appena avviene l’incontro l’Assegno di inclusione viene sbloccato con relativo pagamento delle mensilità arretrate.

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