Assegno di mantenimento non arriva: il ritardo non è reato

Vittorio Proietti

14 Aprile 2017 - 18:27

Il ritardo nel versamento dell’assegno di mantenimento non è reato, lo stabilisce la Corte d’Appello di Palermo. Ecco la novità sulle sentenze di separazione.

Assegno di mantenimento non arriva: il ritardo non è reato

Il ritardo nel pagamento dell’assegno di mantenimento non è reato: la Corte d’Appello di Palermo stabilisce che una dilazione non comporta violazione degli obblighi, in quanto non sussusiste nessuna omissione ed i motivi del ritardo possono essere giustificati.

L’assegno di mantenimento verso l’ex coniuge o verso i figli è un obbligo morale, oltre che una disposizione delle Sentenze di separazione, ma il divorzio porta spesso gli ex coniugi ad atti di rivalsa non sempre leciti.

Il caso esemplare di un uomo denunciato dall’ex coniuge per aver ritardato il versamento dell’assegno chiarisce una passaggio non proprio scontato della norma, cui molti avvocati possono erroneamente appellarsi spinti dalle insistenti richieste dei clienti.

Vediamo cosa sancisce il diritto sull’assegno di mantenimento, considerando che l’argomento rimane tra i più accesi, viste le sentenze sempre più originali emesse dalle Corti (si veda questo articolo ad esempio).

Assegno di mantenimento: diritti e doveri degli ex coniugi

L’assegno di mantenimento deve essere versato dall’ex coniuge obbligatoriamente: una Sentenza di separazione prevede che vi sia un accordo sulla somma da corrispondere da un ex coniuge verso l’altro e i figli non indipendenti economicamente.

La diversa capacità economica degli ex coniugi, tuttavia, non ha nulla a che vedere con questa necessità, in quanto la somma non stabilita tramite accordo consensuale verrà stabilita dal giudice secondo le possibilità e gli stati patrimoniali dei ricorrenti, come in questo caso.

Recentemente si è data la possibilità di stabilire un accordo consensuale anche tramite mediazione in arbitrato, che risulterà esecutivo una volta sottoscritto. L’obiettivo è rendere più sostenibili gli effetti del divorzio, soprattutto nei riguardi dei minori, cui deve essere garantito lo stesso tenore di vita.

La dilazione nell’assegno di mantenimento: il caso esemplare

L’assegno di mantenimento è un obbligo cui anche il coniuge meno abbiente deve ottemperare, ma egli può necessitare di una dilazione di pagamento e questo non potrà essere configurabile come reato. Il caso della Sentenza 132/2017 emessa dalla Corte d’Appello di Palermo è esemplare di come la legge non ammetta false interpretazioni.

La donna beneficiaria dell’assegno ha infatti denunciato l’ex coniuge per non aver sopperito al suo obbligo, in quanto i primi versamenti mensili risultavano giunti in ritardo. La violazione degli obblighi di assistenza, tuttavia, avviene solo nel caso in cui non venga corrisposta nessuna somma oppure che ne venga versata solo una parte.

La Sentenza della Corte d’Appello di Palermo ha assolto l’ex coniuge per non aver commesso nessun reato, sottolineando quanto sancito dal diritto ed esponendone la corretta interpretazione.

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