Assegno unico 2023, entro quando rinnovare l’Isee? Chi deve fare domanda? E da quando scattano gli aumenti? Ecco tutte le date da ricordare.
In questi giorni si parla molto di assegno unico, specialmente alla luce delle ultime novità in merito a importi e domanda, come pure per l’avvicinarsi del termine entro cui bisognerà rinnovare l’Isee.
I prossimi mesi saranno infatti molto importanti sia per le famiglie che prendono l’assegno unico che per chi ne farà domanda solamente nel 2023, ad esempio coloro che si apprestano a diventare genitori per la prima volta.
Alla luce delle ultime novità è bene aggiornare il calendario dell’assegno unico 2023, fissando le date e le scadenze più importanti da qui ai prossimi mesi.
Gennaio 2023
A gennaio 2023 gli importi dell’assegno unico vengono aumentati, ma per avere più soldi bisognerà attendere fino al mese successivo.
Da gennaio, infatti, l’assegno unico viene adeguato all’andamento dell’inflazione registrata negli ultimi 12 mesi, pari all’8,1% in questo caso. Ciò significa che l’importo base aumenta della suddetta percentuale, così come pure le soglie Isee. Ad esempio, l’importo massimo salirà da 175 euro a 189 euro per figlio, mentre il limite Isee da non superare per averne diritto passerà da 15.000 a 16.215 euro.
C’è poi un secondo aumento, riconosciuto grazie alle novità introdotte dal governo Meloni in legge di Bilancio. Nel dettaglio, da gennaio 2023 viene riconosciuta una maggiorazione del 50% dell’importo base per:
- i figli di età inferiore a 1 anno;
- dei figli di età inferiore ai 3 anni nel caso di famiglie con almeno 3 figli e Isee inferiore ai 40.000 euro.
Altra novità riguarda l’aumento della maggiorazione forfettaria per i nuclei con più di 4 figli, oggi pari a 100 euro: da gennaio 2023 salirà a 150 euro al mese.
Febbraio 2023
Come detto sopra, i suddetti aumenti verranno erogati solamente a febbraio: come spiegato dall’Inps, infatti, ci vuole tempo per il ricalcolo dell’assegno ed è per questo che l’istituto si è preso qualche altra settimana di tempo.
Ma nessun problema, perché insieme alla mensilità di febbraio verranno riconosciuti anche gli arretrati per il mese di gennaio.
Altra scadenza importante del mese di febbraio è quella riferita al rinnovo dell’Isee. Chi prende l’assegno unico, infatti, entro il 28 febbraio dovrà aver richiesto l’attestazione Isee 2023, così che l’Inps possa effettuare il ricalcolo del beneficio a partire dal mese successivo. Senza rinnovo Isee l’assegno unico verrà comunque pagato, ma ne spetterà il minimo dell’importo.
Attenzione: non è necessario presentare domanda di assegno unico entro febbraio, come invece era stato detto inizialmente. Come spiegato dall’Inps, infatti, grazie alle risorse del Pnrr è stato possibile disporre il rinnovo automatico dell’assegno unico per coloro che alla data del 28 febbraio ne risultano già percettori.
Devono presentare domanda entro il 28 febbraio, invece, quelle famiglie che non prendono l’assegno unico e intendono beneficiarne da marzo 2023.
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Marzo 2023
Nel mese di marzo ha inizio un nuovo periodo di percezione dell’assegno unico. Questo, infatti, ha decorrenza dal mese di marzo fino alla fine di febbraio dell’anno successivo.
Come anticipato non è necessario presentare di nuovo la domanda tra febbraio e marzo in quanto la misura si rinnova d’ufficio; è invece richiesto l’Isee 2023, così che l’Inps possa effettuare una nuova valutazione in base ai dati della nuova attestazione.
Ed è proprio da marzo 2023 che decorre il nuovo importo dell’assegno unico calcolato sulla base del nuovo Isee. A tal proposito, è lecito aspettarsi un aumento qualora l’Isee 2023 risulti più basso di quello dello scorso anno; viceversa, l’assegno unico potrebbe essere inferiore a quanto pagato fino a febbraio.
Da aprile a giugno 2023
Da aprile al 30 giugno 2023 vale la regola per cui è ancora possibile rinnovare l’Isee e avere diritto al ricalcolo dell’assegno dal mese di marzo. In questo modo è possibile godere degli arretrati non erogati, poiché ricordiamo che con l’Isee scaduto spetta l’importo minimo dell’assegno unico che, considerando la rivalutazione, nel 2023 dovrebbe essere pari a 54 euro.
Lo stesso vale per la domanda: qualora una famiglia che ne soddisfa i requisiti già a marzo non presenta la richiesta entro il 28 febbraio, potrà farlo successivamente - ma comunque entro il 30 giugno - così da averne diritto con decorrenza da marzo 2023.
Da luglio al 31 dicembre 2023
Dopodiché, sia per quanto riguarda l’Isee che per la prima richiesta vale la regola per cui non vengono più riconosciuti gli arretrati. Ad esempio, chi fa domanda a luglio inizierà a percepirlo dal mese successivo, senza alcun accredito per i mesi precedenti. Lo stesso vale per l’Isee aggiornato dopo la scadenza del 30 giugno.
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