Assegno unico universali, ecco quando viene pagato a dicembre. E dal prossimo mese sono in arrivo gli aumenti dell’importo.
Ultimo pagamento dell’anno per l’Assegno unico riconosciuto per figli - minori e maggiorenni under 21 - a carico: nei prossimi giorni l’Inps erogherà alle famiglie le somme spettanti prima del ricalcolo dell’importo che verrà effettuato a gennaio (ma che probabilmente decorrerà solamente a febbraio).
Ogni inizio anno, infatti, anche l’Assegno unico universale viene adeguato - come le pensioni - al costo della vita: ciò vale tanto per l’importo percepito quanto per le singole fasce di reddito, con un aumento che quest’anno dovrebbe portare l’importo massimo a raggiungere la soglia dei 200 euro mensili.
Ma concentriamoci sul pagamento dell’Assegno unico di dicembre, facendo chiarezza sulle date ufficiali come comunicate dall’Inps con largo anticipo.
Quando viene pagato l’Assegno unico a dicembre 2023
Anche a dicembre, così come nei mesi scorsi, l’Assegno unico universale verrà pagato in tre diverse giornate: non è quindi possibile conoscere il giorno esatto del pagamento, ma solo il range di date entro cui dovrebbe arrivare.
La buona notizia è che il pagamento dell’Assegno unico universale di dicembre arriverà prima di Natale, potendo così usufruire delle somme accreditate per fare gli ultimi acquisti utili per le festività natalizie. Nel dettaglio, il pagamento è previsto nelle giornate di:
- lunedì 18 dicembre;
- martedì 19 dicembre;
- mercoledì 20 dicembre.
Ci vorrà più tempo, invece, per il primo pagamento per coloro che ne hanno fatto domanda a novembre, come pure per chi già lo percepisce da tempo ma nell’ultimo mese ha subito una variazione della condizione familiare tale da comportare un ricalcolo dell’importo: in tutti questi casi, infatti, l’accredito arriverà l’ultima settimana del mese, quindi tra mercoledì 27 e venerdì 29 dicembre.
Di quanto aumenta l’Assegno unico a gennaio
Il ministero dell’Economia e delle finanze nei giorni scorsi ha firmato il decreto con cui si dà il via libera al tasso di rivalutazione da utilizzare per adeguare le pensioni al costo della vita, pari al 5,4%.
Come anticipato, anche l’Assegno unico beneficia della rivalutazione annua, ma va specificato che la percentuale utilizzata potrebbe essere differente da quella sopra indicata: il tasso del 5,4%, infatti, è provvisorio - in quanto calcolato sull’inflazione registrata nei primi 9 mesi dell’anno e su quella stimata per l’ultimo trimestre - mentre per l’Assegno unico si considera quello definitivo che verrà ufficializzato solamente tra qualche giorno.
La percentuale del 5,4% potrebbe essere confermata come pure essere leggermente più bassa o leggermente più alta: è ancora presto, quindi, per rispondere con esattezza alla domanda su quanto aumenta l’Assegno unico a partire dal prossimo gennaio.
Laddove dovesse essere confermata la percentuale del 5,4%, per l’Assegno unico ne risulterebbe un buon aumento: pensiamo ad esempio alla quota base riconosciuta per ogni minore appartenente a un nucleo familiare con Isee inferiore a 16.215 euro, oggi pari a 189,20 euro. Con una rivalutazione al 5,4% questa godrebbe di un aumento mensile pari a 10,21 euro, arrivando così a 199,41 euro; inoltre, ad aumentare sarebbe anche la soglia Isee per godere dell’importo massimo, che salirebbe a circa 17.090 euro.
Per quanto riguarda l’importo minimo, oggi pari a 54,10 euro per coloro che hanno un Isee che supera la soglia di 43.131,91 euro, salirebbe a circa 57 euro per un Isee di circa 45.460 euro o superiore.
Ricordiamo che la rivalutazione si applica anche alle maggiorazioni: ad esempio, quella per figli successivi al secondo salirebbe a 96,86 euro, rispetto ai 91,90 euro attuali, mentre quella spettante laddove entrambi i genitori percepiscano un reddito arriverebbe a 34,14 euro (anziché 32,40 euro attuali).
Per i calcoli precisi su ogni voce dell’Assegno unico preferiamo attendere che il tasso di rivalutazione applicato venga ufficializzato: concludiamo ricordando che lo scorso anno gli aumenti dovuti all’inflazione sono arrivati solamente a febbraio e in quell’occasione ne sono stati riconosciuti anche gli arretrati per il mese precedente.
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