Assegno unico di maggio non ancora pagato? Niente panico, entro fine mese i soldi saranno sul conto. Ma ci sono delle situazioni che potrebbero bloccare il pagamento; ecco cosa fare.
C’è preoccupazione da parte di alcune famiglie per l’assegno unico di maggio non ancora pagato. Nei mesi scorsi, d’altronde, l’Inps è stato alquanto puntuale nell’accreditare i soldi riconosciuti a titolo di assegno unico universale, mentre questo mese - tenendo conto alle numerose segnalazioni che arrivano dal web - l’Istituto sembra aver accumulato qualche ritardo.
Cosa sta succedendo e come fare per risolvere? Da fonti Inps emerge che non ci sono problemi particolari e che tra questa e la prossima settimana il pagamento dell’assegno unico verrà accreditato a tutti gli aventi diritto. D’altronde, è bene ricordare che proprio nelle istruzioni dell’assegno unico pubblicate dall’Inps nei mesi scorsi si legge che, eccetto la prima mensilità, non ci sono date precise per il pagamento delle singole mensilità.
Quando viene pagato l’assegno unico universale: cosa dicono le istruzioni Inps
Nei mesi scorsi l’Inps non è stato molto preciso nel rispondere alla domanda su quando viene pagato l’assegno unico. Nelle Faq pubblicate sul sito ufficiale dell’Istituto riferite appunto al nuovo strumento Au (che sta appunto per assegno unico), infatti, si legge che “per le domande presentate a gennaio e febbraio, i pagamenti cominceranno a essere erogati dalla seconda metà di marzo”, mentre “per le domande presentate dal 1° marzo in poi, il pagamento verrà effettuato alla fine del mese successivo a quello di presentazione della domanda”.
Sembra, dunque, che solamente per la prima mensilità - quella di marzo quindi - il pagamento era previsto a ridosso della seconda metà del mese, tant’è che i soldi sono arrivati nella settimana che va dal 16 al 21 marzo. Per quelle successive, invece, l’Inps si prende tutto il mese per effettuare le dovute valutazioni e quindi potrebbe essere che il pagamento possa arrivare persino negli ultimi giorni utili.
Assegno unico di maggio: cosa sta succedendo
I pagamenti dell’assegno unico di maggio sono iniziati: molti utenti, infatti, ci confermano che i soldi sono stati accreditati già nella fine della settimana scorsa, venerdì 20 maggio, mentre per altri l’accredito è arrivato oggi.
Questo non significa che l’Inps ha provveduto al pagamento per tutte le famiglie. Le operazioni andranno avanti anche questa settimana e, se serve, anche la prossima: in ogni caso, la mensilità di maggio verrà pagata a tutti, salvo problemi, entro la fine del mese corrente.
Assegno unico di maggio non pagato: cosa fare
Se quindi siete tra quelle famiglie che non hanno ancora ricevuto l’assegno unico di maggio non dovete farvi prendere dal panico perché generalmente non dovrebbe esserci alcun problema che blocca il pagamento. Semplicemente questo potrebbe aver richiesto un po’ più di tempo all’Inps, ma vedrete che i soldi arriveranno già nelle prossime ore.
Non dovete fare nulla quindi, al massimo potete contattare il numero verde dell’Istituto, oppure andare nella vostra area personale, per vedere se ci sono dei problemi che bloccano il pagamento.
Ad esempio, potrebbe essere successo che nel frattempo il vostro nucleo familiare sia cambiato, ad esempio perché è nato un altro figlio. In tal caso, infatti, non basta fare domanda per il nuovo nato ricorrendo all’apposita opzione presente nell’area dedicata all’assegno unico sul sito dell’Inps, in quanto è necessario aggiornare anche la Dsu ai fini Isee comunicando la variazione del nucleo familiare.
Diversamente l’Inps potrebbe anche sospendere i pagamenti dell’assegno unico, in quanto - come si legge sempre nelle Faq dell’Istituto - “è obbligatorio comunicare all’Inps eventuali variazioni del nucleo familiare sia attraverso la procedura dell’assegno unico sia tramite Isee”.
Assegno unico di maggio non pagato per chi prende il reddito di cittadinanza
Diverso il caso dei nuclei familiari che prendono il reddito di cittadinanza. Nei giorni scorsi, infatti, l’Istituto ha fatto chiarezza sulla possibilità che questi ricevano la suddetta prestazione in automatico: ciò è vero nella generalità dei casi ma ci sono delle situazioni che impediscono il pagamento dell’assegno unico fino a quando non verranno comunicate all’Inps le informazioni necessarie ai fini del calcolo del beneficio.
Ad esempio, viene chiesto ai nuclei familiari dove ci sono maggiorenni con meno di 21 anni di comunicare se questi si trovano nelle condizioni per poter beneficiare dell’assegno (ad esempio se stanno frequentando un corso di studi). Ulteriori dati vengono chiesti anche alle famiglie in cui i genitori dei figli per i quali si richiede l’assegno unico non convivono tra di loro.
Dati che dovranno essere comunicati attraverso l’apposito modello Rdc/Au e fino ad allora l’Inps non provvederà al pagamento dell’assegno unico. Anche quello di maggio, dunque, risulterà sospeso in attesa di ulteriore comunicazioni.
Il problema è che per adesso tale modello non è ancora disponibile, quindi di fatto sbloccare il pagamento dell’assegno unico non risulta ancora possibile.
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