In caso di maltempo i lavoratori dipendenti - sia del settore pubblico che privato - possono assentarsi dal lavoro, ma ci sono degli obblighi da rispettare per non incorrere in una sanzione disciplinare.
Cosa succede a chi si assenta dal lavoro a causa del maltempo? Questa è una domanda molto frequente in questi giorni, visto che in molte città d’Italia - come ad esempio Roma e Napoli - a causa della neve è stato molto difficile recarsi a lavoro.
Treni in tilt e strade bloccate hanno impedito ai lavoratori di raggiungere il posto di impiego dovendo così comunicare la loro assenza al datore di lavoro; in altri casi, invece, sono riusciti ad andare a lavoro ma con un notevole ritardo.
In molti si sono trovati impreparati di fronte a questo evento così raro, non sapendo come comportarsi nei confronti nella propria azienda. Per questo motivo abbiamo deciso di scrivere questa guida sulle assenze - o i ritardi - dal lavoro causate dal maltempo che vi sarà utile per le prossime occasioni in cui la vostra città sarà colpita da neve, gelo o da qualsiasi allerta meteo.
Ecco come dovete comportarvi per evitare di incorrere in una sanzione disciplinare e come fare affinché l’assenza dal lavoro sia anche retribuita.
Come evitare una sanzione disciplinare
Sia per i dipendenti pubblici che per quelli privati l’assenza dal lavoro deve essere giustificata e comunicata in anticipo al proprio datore di lavoro, così da non rischiare una sanzione disciplinare; lo stesso vale quando questa è motivata dal maltempo.
Nel caso degli statali l’assenza è giustificata ogni volta che causa allerta meteo l’autorità locale vieta la chiusura dei pubblici uffici; in questi casi, infatti, il dipendente pubblico si trova di fronte alla possibilità oggettiva di svolgere il proprio lavoro e per questo oltre a non dover dare alcun preavviso al datore di lavoro ha anche diritto alla retribuzione.
Lo stesso vale quando non ci si può recare a lavoro perché il Comune di appartenenza ha emanato un’ordinanza che vieta la circolazione ai mezzi sprovvisti di catene o gomme termiche, o anche quando si verifica una grave calamità naturale.
Qualora non sussista alcuna di queste condizioni ma a causa del maltempo il dipendente pubblico non riesca comunque ad andare a lavoro (ad esempio a causa della soppressione di un treno) l’assenza è sempre giustificata ma non dà diritto ad alcuna retribuzione.
L’importante è comunicare l’assenza con il giusto preavviso, ossia non appena si verifica l’impedimento. Lo stesso vale per i dipendenti privati, per i quali l’assenza dal lavoro per maltempo non è retribuita (salvo alcune eccezioni).
Ricapitolando, per evitare una sanzione il dipendente deve:
- comunicare l’assenza alla propria azienda in maniera tempestiva;
- presentare una giustificazione valida.
Quindi per evitare una sanzione non è sufficiente che ci sia il maltempo, ma bisogna dimostrare che a causa di questo ci si è trovati in una situazione tale da non potersi recare al lavoro (chiusura delle strade, soppressione di mezzi pubblici, etc…).
Presentando una giustificazione valida e comunicando per tempo l’assenza al datore di lavoro ci si mette al riparo da qualsiasi sanzione disciplinare; tuttavia l’assenza non viene comunque retribuita, salvo determinati casi.
Quando l’assenza viene retribuita
Come anticipato il permesso retribuito per maltempo è riconosciuto solamente a dipendenti pubblici e solo nel caso in cui l’ufficio di impiego venga chiuso su disposizione dell’autorità locale.
In realtà questo vale anche per i dipendenti privati; nel dettaglio, qualora la prestazione lavorativa sia impossibile per un evento eccezionale - ad esempio quando è il datore di lavoro a decidere della chiusura dell’ufficio o dell’esercizio commerciale - il dipendente ha diritto ad un permesso retribuito e quindi la giornata verrà comunque pagata.
Ricordiamo comunque che in ogni CCNL ci sono dei permessi retribuiti che il dipendente può richiedere in presenza di eventi eccezionali; quindi se ne avete la possibilità potete beneficiarne nel caso non riusciate a recarvi a lavoro a causa del maltempo, senza perdere così il diritto alla retribuzione.
Cosa fare in caso di ritardo?
Può succedere invece che nonostante il maltempo il dipendente riesca a raggiungere la sede di lavoro, ma con un cospicuo ritardo.
Anche in questo caso per il dipendente vige l’obbligo di giustificare il ritardo e di darne il preavviso al datore di lavoro, così da evitare una sanzione disciplinare.
Il ritardo non è retribuito a meno che non venga recuperato; in accordo con l’azienda, infatti, il dipendente può decidere di recuperarlo posticipando l’uscita dal lavoro, o anche anticipando l’entrata nei giorni successivi.
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