Attacco hacker per queste sei banche italiane. I soldi dei risparmiatori sono a rischio? Ecco cosa sta succedendo.
Sei banche italiane hanno subito un attacco hacker rivendicato dai filorussi. Al momento non è ancora stata stabilita l’entità del danno, ma si esclude la possibilità che si sia trattato di un ransomware, un virus con il quale si prende il controllo del computer e si rubano dati sensibili (come le credenziali di accesso ai conti) per poi, spesso, richiedere un riscatto.
A rivendicare l’attacco è stato Noname057(16), un gruppo di hacker filorusso che sui loro social ha spiegato di aver preso di mira alcune banche italiane, rendendo irraggiungibili i loro siti aziendali per qualche minuto, per minacciare le “russofobiche autorità italiane”.
Attacco hacker per queste sei banche italiane
Ad essere state oggetto dell’attacco hacker sono state sei banche italiane:
- Intesa Sanpaolo
- Fideuram
- Monte dei Paschi di Siena
- Bper
- Fineco
- Banca popolare di Sondrio
Queste sono state messe in allerta, come riporta Ansa, dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, che ha rivelato la presenza della minaccia e fornito le opportune indicazioni ai reparti IT delle banche al fine di mitigare i danni.
Soldi dei risparmiatori a rischio?
L’attacco hacker in questione, sferrato dal gruppo Noname, è di tipologia Ddos (Distributed denial of service) - un crimine informatico in cui gli hacker inondano un server con traffico Internet per impedire agli utenti di accedere a servizi e siti web. La raccolta dei dati sensibili ai fini di un ricatto non sarebbe quindi stata la motivazione retrostante l’attacco e, di conseguenza, i soldi dei clienti delle suddette banche sono al sicuro.
La questione nascerebbe piuttosto su un terreno politico. I Noname hanno rivendicato l’attacco su Telegram, spiegando come questo voglia essere una punizione per il Governo, nello specifico per il premier Giorgia Meloni, che ha rinnovato recentemente il suo sostegno all’Ucraina nella guerra contro la Russia in occasione di un incontro con Joe Biden, presidente degli Stati Uniti.
Al momento l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale sta analizzando quando accaduto e tenendo sotto controllo la situazione, pronta per eventuali altri attacchi, come specifica, “ai danni di soggetti istituzionali nazionali. Non risulta comunque che gli attacchi - di carattere dimostrativo - abbiano intaccato l’integrità e la confidenzialità delle informazioni e dei sistemi interessati”.
A livello internazionale gli attacchi DDoS sono in aumento. L’attacco hacker di questa tipologia più grave mai sferrato si è verificato nel febbraio 2020 contro Amazon Web Services (AWS). Le conseguenze dei DDoS includono un calo del traffico nativo, perdita di affari e danni alla reputazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA