Per il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, l’aumento del costo della benzina è “sopportabile”. Ma per le famiglie i rincari sul carburante peseranno moltissimo nel 2023.
La decisione del governo Meloni di eliminare lo sconto sul carburante e il taglio delle accise è stata presa perché il prezzo della benzina e del diesel oggi viene ritenuto “sopportabile”. Sono queste le parole usate dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, secondo il quale era giusto eliminare lo sconto sui prezzi del carburante.
Per il ministro abolire le accise non è più praticabile perché, altrimenti, si dovrebbero andare a recuperare le risorse con altre tasse. Secondo Pichetto Fratin, quindi, il costo al distributore oggi è sopportabile. Anche se il prezzo ha superato, per il servito, anche i due euro al litro.
Inoltre preoccupa l’aumento dei costi per le famiglie che, secondo Faib Confesercenti, si troveranno a spendere quest’anno 300 euro in più rispetto a marzo e 180 euro in più rispetto a dicembre. Vediamo, quindi, cosa ha detto il ministro dell’Ambiente e quanto sono aumentati i prezzi con l’eliminazione del taglio delle accise.
Per il governo l’aumento della benzina è “sopportabile”
Il governo Meloni ha deciso di eliminare il taglio delle accise sui carburanti gradualmente. Prima, per il mese di dicembre, ha ridotto lo sconto da 30,5 a 18,3 centesimi al litro. Poi, dall’1 gennaio, è stato eliminato anche questo taglio, con un aumento dei prezzi di 18,3 euro al litro per benzina e diesel.
Pichetto Fratin ricorda che quando sono state tagliate, a marzo del 2022, le accise sui carburanti, lui era viceministro allo Sviluppo economico. Allora, spiega, si sfondava il tetto dei 2 euro, ma oggi la situazione sarebbe diversa: “Abbiamo fatto un intervento da 21 miliardi che riguarda il sistema delle bollette e si è ridotto progressivamente l’intervento sulle accise fino ad azzerarle perché il prezzo rimane fisiologicamente qualcosa di sopportabile”. Serviva, insomma, trovare risorse per non levarle ad altri interventi.
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Il prezzo di benzina e diesel oggi
In realtà, però, il prezzo - almeno per il servito - è tornato anche ora sulla soglia limite dei 2 euro citata dal ministro dell’Ambiente. Come dimostrano anche i dati sulla media nazionale del costo al distributore elaborati da Staffetta Quotidiana:
- Benzina self service 1,806 euro al litro;
- Diesel self service 1,868 euro al litro;
- Benzina servito 1,946 euro al litro;
- Diesel servito 2,00 euro al litro;
- Gpl 0,788 euro al litro.
Carburante, quanto aumenta la spesa annua
L’aumento dei prezzi al distributore avrà un peso rilevante sulla spesa annua delle famiglie. Secondo Faib Confesercenti i prezzi, rispetto a marzo del 2022, sono aumentati di 30 centesimi al litro e di 18 centesimi rispetto a dicembre. Un pieno, spiegano, costa 15 euro in più rispetto a dieci mesi fa.
Questo vuol dire che per una famiglia la spesa è aumentata di 300 euro rispetto a marzo del 2022 e di 180 euro rispetto a dicembre del 2022. Il rischio, inoltre, è che anche altri beni di consumo possano avere costi maggiori per l’aumento dei prezzi relativi al trasporto. Il mancato rinnovo del taglio delle accise può avere conseguenze, dunque, anche sull’inflazione.
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