L’assegnazione di un’auto aziendale comprende sempre più spesso la possibilità di uso personale oltre all’impiego per l’attività professionale. Tutte le differenze tra le diverse tipologie d’utilizzo.
L’auto aziendale è un benefit che le aziende offrono molto spesso ai propri dipendenti: si tratta di un veicolo di proprietà dell’impresa o del datore di lavoro che può essere utilizzato sia per lo svolgimento dell’incarico professionale sia per motivi personali.
L’utilizzo di un’auto aziendale si rivela spesso fondamentale nei contesti lavorativi, sia per garantire la mobilità di dirigenti e personale sia nell’ambito dell’attività d’impresa, ma le opzioni di utilizzo sono diverse e prevedono agevolazioni fiscali e regole d’intervento specifiche.
Le modalità di fruizione di un’auto aziendale sono sostanzialmente tre e vengono comunemente identificate come:
- Uso strumentale, quando l’utilizzo è imprescindibile per l’attività produttiva dell’impresa
- Uso promiscuo, se il veicolo viene impiegato sia nell’attività professionale sia in ambito privato
- Uso privato, quando l’auto viene assegnata esclusivamente per uso personale
Auto aziendale ad uso strumentale
Tutti gli autoveicoli necessari ad esercitare l’attività d’impresa sono considerati ad uso strumentale. Rientrano in questa categoria le autovetture in uso alle autoscuole e alle società di noleggio, ma anche furgoni, autocarri e in generale i veicoli con omologazione N1, a patto che sia dimostrabile il loro impiego imprescindibile per la professione.
I veicoli ad uso esclusivamente strumentale godono di un trattamento fiscale molto vantaggioso con detraibilità integrale dell’Iva e deducibilità al 100% delle spese di acquisto e di uso e manutenzione. I costi deducibili includono:
- carburante
- pedaggi autostradali
- riparazioni
- manutenzione
- assicurazione
- bollo auto
Automobili e veicoli aziendali ad uso strumentale, ivi inclusi taxi e automobili NCC, non possono essere utilizzati in ambiti diversi da quello lavorativo e poiché sono necessari all’operatività non possono essere assimilati a benefit aziendali. L’autoveicolo deve essere concesso in uso al dipendente solo per lo svolgimento dell’attività lavorativa, rimanendo a disposizione dell’azienda per eventuali altre esigenze.
L’eventuale violazione prevede una sanzione amministrativa, il possibile fermo del veicolo e una segnalazione all’Agenzie delle Entrate.
Auto aziendale ad uso promiscuo
L’auto aziendale ad uso promiscuo prevede l’utilizzo da parte del dipendente sia per motivi di lavoro sia per un utilizzo privato, quindi anche al di fuori dell’orario lavorativo ovvero nei weekend e nei periodi di ferie.
Il cosiddetto “uso promiscuo” dell’auto aziendale offre notevoli benefici per il dipendente che non dovrà senza farsi carico dei costi di acquisto e di gestione dell’autoveicolo
Auto aziendale ad uso privato
L’auto aziendale ad uso privato prevede per il dipendente la fruizione a titolo esclusivamente personale del bene fornito dall’azienda, ma è una modalità molto rara di assegnazione. In questo caso l’automobile pur essendo intestata alla società o noleggiata dal datore di lavoro è infatti un vero e proprio benefit per utilizzo personale esclusivo.
Il vantaggio economico per il dipendente incide però nel calcolo del reddito e dell’imponibile, modificando i conteggi ai fini fiscali.
Il contratto di assegnazione dell’auto aziendale
Nel momento dell’assegnazione di un’auto aziendale ad uso promiscuo l’azienda dovrà definire un accordo con il dipendente per disciplinare termini e condizioni di utilizzo del veicolo. Anche se i costi di gestione sono generalmente sostenuti dalla società il contratto di assegnazione potrà indicare:
- la possibilità di concedere l’utilizzo del veicolo ad altre persone oltre al dipendente, ovvero eventuali familiari
- gli obblighi in capo al beneficiario tra cui oneri di manutenzione, revisione periodica del veicolo e disciplina assicurativa
- eventuali condizioni economiche per l’utilizzo
Tassazione per auto aziendale ad uso promiscuo
In base al “Testo Unico delle Imposte sui Redditi” l’auto aziendale ad uso promiscuo contribuisce a determinare il reddito dei contribuenti. Fino al 30 giugno 2020 la tassazione prevedeva un’aliquota del 30%, ma dal 1 luglio dello stesso anno i vantaggi fiscali sono diventati funzione delle emissioni di CO2 dell’auto selezionata, riducendo i benefici fiscali per i veicoli più inquinanti e premiando al contempo le aziende che scelgono soluzioni a basso ambientale.
Per determinare il valore della quota benefit che andrà a comporre il reddito imponibile del dipendente si usano come riferimento le tabelle ACI per il rimborso chilometrico auto che sono oggetto di un aggiornamento sistematico su base annuale.
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Le aliquote di tassazione 2023 per il fringe benefit dell’auto aziendale sono:
- 25% per emissioni CO2 fino a 60 g/km
- 30% per emissioni CO2 da 60 a 160 g/km
- 50% per emissioni CO2 da 160 a 190 g/km
- 60% per emissioni CO2 CO2 oltre 190 g/km
L’uso promiscuo garantisce la deducibilità del 70% dei costi di gestione a patto che:
- l’utilizzo del veicolo avvenga per la maggior parte del periodo d’imposta (almeno 184 giorni)
- l’impiego per mansioni professionali sia comprovato da un accordo di assegnazione o da un comodato d’uso tra le parti
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