Auto elettriche: i marchi cinesi che fanno paura ai costruttori europei

Gaetano Cesarano

28/02/2023

Grazie a prezzi interessanti, uniti a tecnologia e dotazioni di ottimo livello, i produttori di auto cinesi stanno guadagnando la fiducia dei consumatori gettando nel panico i costruttori europei.

Auto elettriche: i marchi cinesi che fanno paura ai costruttori europei

Le auto elettriche di produzione cinese hanno guadagnato molta attenzione negli ultimi mesi grazie a prezzi molto competitivi uniti a qualità e innovazione sempre crescenti.

L’industria automobilistica cinese si sta infatti sviluppando rapidamente, con numerose aziende impegnate a investire ingenti risorse per assicurarsi una posizione di leadership nel mercato delle auto elettriche.

Il monopolio nella produzione delle componenti più importanti tra cui microchip e batterie - unito ad un’aggressiva politica dello Stato cinese sotto forma di significativi incentivi alle imprese locali - ha permesso di triplicare in soli due anni il valore delle esportazioni che nel 2022, secondo i dati della China Passenger Car Association, ha superato i 2,5 milioni di esemplari.

La concorrenza sui prezzi è tale che, entro il 2025, il numero di auto cinesi in Italia è destinato ad aumentare esponenzialmente. Attualmente la quota di mercato cinese in Italia è dell’1%, ma secondo uno studio condotto sul finire del 2022 da PwC, la soglia di immatricolazioni raggiungerà le 800.000 unità nel prossimo triennio con la maggior parte di vetture ad alimentazione 100% elettrica.

Se è vero che le automobili «Made in Cina» soffrono ancora di una reputazione limitata per qualità e affidabilità e devono ancora guadagnarsi la fiducia dei consumatori in termini di rete di assistenza, la crescente presenza sui mercati globali unita alla copertura di segmenti molto diversi - dalle citycar ai SUV - rappresenta un fattore estremamente preoccupante per i marchi automobilistici europei e americani, che vedono agguerriti concorrenti dell’estremo oriente accaparrarsi mese dopo mese quote di mercato.

Aldilà della scelta ideologica di imporre una specifica tecnologia per combattere l’inquinamento prodotto dai veicoli privati, tutti i costruttori d’auto stanno comunque reimpostando i propri piani di sviluppo prodotto per non farsi trovare impreparati alla soglia del 2035, quando le auto con motore tradizionale non potranno più essere commercializzate sulla base delle decisioni della Commissione europea legate al programma Fit for 55.

I costruttori cinesi hanno infatti adottato una strategia «attendista», aspettando di raggiungere gli standard europei per quanto riguarda sicurezza, tecnologia e prestazioni prima di sbarcare nel vecchio continente. E la crisi del mercato automotive - che ha spinto i produttori europei a concentrarsi sulla marginalità delle auto elettriche di fascia alta piuttosto che sui volumi di vendita - ha agevolato l’ingresso degli «outsider» che puntando a garantire prezzi più bassi delle equivalenti auto europee.

Entro il 2030, gli analisti prevedono che i veicoli elettrici costituiranno il 40% delle vendite di auto nuove in Europa con una quota di mercato appannaggio dei produttori cinesi che oscillerà tra il 12,5 e il 20%. Tra i principali marchi automobilistici orientali che si stanno affacciando sul mercato meritano particolare attenzione Byd, Great Wall, Geely, Xpeng, Nio e Saic, presente in Italia con lo storico - e già conosciuto - marchio commerciale MG.

Byd e il sogno dell’auto elettrica

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A dare il nome all’azienda Byd è l’acronimo di Build Your Dreams. Dopo aver commercializzato i suoi modelli nel Nord Europa, in particolare in Norvegia dove è molto elevata la concentrazione di auto elettriche, il costruttore cinese sta espandendo il suo raggio d’azione in altri paesi tra cui Germania, Francia e Regno Unito. Nel nostro paese arriverà durante quest’anno con una gamma di modelli composta da due SUV di segmento C e D, oltre ad una grande berlina di rappresentanza. Grazie ad una piattaforma modulare di nuova generazione, Byd è l’azienda leader nella produzione di veicoli a zero emissioni oltre ad essere il secondo produttore al mondo di batterie.

È arrivata l’Ora di Great Wall

Ora Ora Cat

I prodotti dell’azienda cinese sono già importati in Italia attraverso la distribuzione indipendente del Gruppo Koelliker, ma entro l’anno è prevista un’espansione in Europa con l’introduzione di due nuovi brand, Wey e Ora, che dovrebbero arrivare anche nel nostro paese. Se nel nel primo caso si tratterà di vetture ibride plug-in, le automobili a marchio Ora saranno completamente elettriche. Il focus dell’azienda è sulle esigenze dei clienti e, grazie ad una partnership consolidata con i produttori di elettronica di consumo (Xiaomi), il risultato atteso è quello di integrare l’auto in un ecosistema che garantisca un’esperienza d’uso distintiva.

Geely: acquisizioni a tutto campo

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Geely è una delle più importanti case costruttrici d’auto al mondo e negli anni ha acquisito anche i marchi Volvo e Lotus, oltre ad essere l’azionista di maggioranza (10%) di Mercedes-Benz Group AG. In virtù di queste acquisizioni è presente sul mercato anche attraverso i brand Lynk & Co e Polestar, i cui prodotti sono fortemente imparentati con gli omologhi Volvo, e detiene il 50% di Smart, che ha da poco presentato la generazione #1.

MG: il marchio storico di Saic

MG MG 4 electric

SAIC, ovvero Shanghai Automotive Industry Corporation, negli anni scorsi aveva stretto diverse partnership con brand europei per la costruzione su licenza di modelli tradizionali. Di recente ha risollevato il marchio MG (Morris Garage) di cui deteneva già da tempo i diritti con una produzione fortemente incentrata su veicoli elettrici caratterizzati da un’ottimo rapporto prezzo/dotazioni.

Xpeng: la prima cinese a guida autonoma

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Costituita nel 2018, la società Xpeng propone una gamma di veicoli totalmente elettrici che spaziano anche in questo caso dagli immancabili SUV alle berline di lusso. Presente già con una propria rete commerciale in Nord Europa (Danimarca, Norvegia, Olanda e Svezia) non ha ancora sciolto le riserve per lo sbarco in Italia. Di sicuro le sue armi vincenti sono il design affilato e la tecnologia di ottimo livello grazie anche ad un reparto ricerca e sviluppo astutamente aperto nella Silicon Valley. Gli studi sono così avanzati che Xpeng è la prima casa automobilistica cui è stata concessa l’autorizzazione per effettuare i test di guida completamente autonoma sulle strade pubbliche cinese.

Nio e il battery swap

Nio Nio Battery Swap

Il brand Nio, noto ai più per la partecipazione al campionato di Formula E, non ha ancora confermato la vendita dei suoi modelli nel nostro paese, ma la distribuzione - partita anche in questo caso dalla Norvegia - è ormai ad un passo dall’avvio in Germania e Olanda. La gamma attuale prevede due berline e un SUV coupé di grandi dimensioni, ma la vera innovazione che differenzia lo sviluppo dei prodotti Nio dagli altri è data dalla ingegnosa piattaforma di costruzione CSU - acronimo di Chargeable, Swappable, Upgradeable - che, oltre alla ricarica, consente di sostituire velocemente il pacco batterie presso stazioni appositamente progettate.

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