Avvocati: cosa rischia chi falsifica la firma del cliente? La risposta della Cassazione

Simone Micocci

19 Aprile 2017 - 11:35

L’avvocato che falsifica la firma del cliente non commette reato penale: lo ha precisato la Corte di Cassazione con la sentenza n°18657 del 2017. Ecco tutte le novità.

Avvocati: cosa rischia chi falsifica la firma del cliente? La risposta della Cassazione

Quali sanzioni per l’avvocato che falsifica la firma di un cliente?

Con la sentenza n. 18657/17, la Corte di Cassazione ha fatto chiarezza su cosa rischia un avvocato che falsifica la firma di un proprio assistito.

Un tema controverso che negli ultimi anni è stato oggetto di diverse modifiche: il reato di falso in scrittura privata commesso da un professionista che falsifica la firma del proprio cliente, infatti, è stato depenalizzato lo scorso anno con l’articolo 1 della Legge n°7 del 2016.

Non si parla più quindi di un reato penale, ma di un semplice illecito amministrativo per il quale sono previste delle sanzioni pecuniarie e deontologiche.

Perché un avvocato dovrebbe falsificare la firma del cliente?

Prima di analizzare quanto espresso dalla Corte di Cassazione con la suddetta sentenza, proviamo a capire quali sono le motivazioni che potrebbero spingere un legale professionista a falsificare la firma del proprio cliente.

Per fare chiarezza riportiamo l’esempio proposto da La Legge per tutti.

Consideriamo un avvocato che ha perso una causa e vuole fare appello ritenendo la sentenza clamorosamente sbagliata. È possibile che questo decida di fare appello senza voler interpellare il proprio assistito poiché teme che questo potrebbe attribuirgli la colpa dell’insuccesso.

L’avvocato quindi decide di falsificare la sua firma sulla procura processuale convinto del fatto che il cliente non lo venga a sapere. Tuttavia, l’assistito lo scopre e decide di denunciarlo per l’aver posto un falso su un atto pubblico, quale l’atto processuale diretto ad una pubblica autorità.

L’avvocato invece ritiene che la sua azione andrebbe valutata come un falso di scrittura privata.

A tal proposito la Corte di Cassazione ha ritenuto che la falsa sottoscrizione di una procura processuale si configura come un reato di falso in scrittura privata, dando ragione quindi alla posizione dell’avvocato. Quali sono le sanzioni in questo caso?

Sanzioni per l’avvocato che falsifica la firma del cliente

La Corte di Cassazione ha ricordato che il reato di falso in scrittura private è stato depenalizzato lo scorso anno. Prima della depenalizzazione per questo reato era prevista una pena dai 6 mesi ai 3 anni di reclusione, ma con la Legge 7/2016 la situazione è cambiata.

Ad oggi quindi la firma falsa può essere punita solamente come un illecito civile e tra le sanzioni possibili ci sono il risarcimento del danno arrecato all’assistito e una multa da pagare allo Stato.

Il cliente quindi non può sporgere una denuncia contro l’avvocato, poiché può difendersi solo tramite un’azione civile per il risarcimento del danno. La sanzione è commisurata alla gravità dell’azione; l’importo infatti va dai 100 ai 12.000 euro.

Ma non è tutto perché il comportamento del professionista può essere sanzionato anche dal punto di vista deontologico.

Dovrà essere l’assistito penalizzato dalla firma falsa a fare la segnalazione al Consiglio dell’Ordine degli avvocati competente, il quale una volta esaminata la denuncia per la condotta scorretta del legale deciderà l’ammontare della sanzione.

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