Mercato molto debole negli ultimi giorni, ma la situazione tecnica sembra essere ancora rialzista.
Negli ultimi giorni si è assistito a dei mercati azionari molto deboli, complici di alcuni dati sull’inflazione Usa che hanno contribuito a un vero e proprio crash di mercato che ha portato le quotazioni verso i minimi di lungo periodo.
Questa dinamica è molto interessante dal punto di vista tecnico, in quanto sugli indici a più alta capitalizzazione si vedono delle configurazioni tecniche che ci indicano come il mercato stia reggendo questi livelli e come effettivamente la situazione tecnica rimane ancora invariata, almeno per quanto riguarda una situazione di recupero che potrebbe caratterizzare i mercati da qui alla fine dell’anno. In questo contesto, è utile andare ad analizzare il nostro Ftse Mib, l’indice azionario italiano.
Cosa sta succedendo sui mercati
Un ritracciamento molto forte, quello che visto martedì 13 settembre nel primo pomeriggio. Il Nasdaq crolla di 800 punti, registrando una performance negativa a fine giornata di oltre il 4% in negativo, un ribasso del 6,5% da massimo a minimo. Nel frattempo anche S&P500, il più importante indice azionario al mondo, registrava una perdita del 5,8% da massimo a minimo, in sostanza un vero e proprio flash crash se prendiamo in considerazione il timeframe giornaliero.
In Europa, invece, si è assiste a movimenti simili, ma differenti per intensità, infatti le perdite registrate sugli indici europei non sono paragonabili a quelle degli indici americani. In Europa non si è andati oltre al 3% di perdita e addirittura si può confermare, stando a oggi, che le dinamiche di lungo periodo rimangono sostanzialmente invariate e ancora tendenzialmente rialziste.
Ovviamente si parla di tendenze rialziste solo ed esclusivamente considerando una dinamica di lungo periodo, ossia partendo almeno da un grafico settimanale. Questa condizione è valida per tutti gli indici analizzati. Passiamo ora quindi all’analisi del Ftse Mib, il nostro indice di riferimento per il mercato italiano.
Ftse Mib, la situazione di lungo periodo
Il grafico prende come riferimento un timeframe settimanale, quindi ogni candela è una settimana di negoziazione. In questo grafico si possono notare delle aree verdi che indicano zone di supporto/resistenza, ossia zone che il mercato ha comprato e venduto nel corso delle settimane e che sono servite come punti di inversione, o punti per test importanti che hanno fatto partire movimenti di una certa entità.
In questo caso, l’area presa come riferimento è quella compresa tra 21000 e 21300, che ha fatto da resistenza tra luglio e ottobre del 2020, da supporto a inizio 2021 e infine sta facendo di nuovo da supporto da marzo fino a oggi. L’area comprende 6 mesi di negoziazione. A breve questa tendenza supportiva, quindi di spinta al rialzo da quei livelli, dovrà esaurirsi in un movimento che potrebbe vedere di nuovo il Ftse Mib verso i 24000 punti, ottimo livello target da prendere in considerazione per le prossime settimane.
Tutto sotto controllo?
I ribassi che si vedono in questi giorni, soprattutto in coincidenza dell’uscita di dati importanti come l’inflazione negli Usa, potrebbero essere dei normali ritracciamenti di un movimento rialzista che ha origine dall’area supportiva vista sul grafico.
In sostanza, si può definire questa situazione del tutto normale, in quanto i movimenti rialzisti sui mercati, quando tendono a essere troppo netti, poco sofferti e con pochi ritracciamenti, tenderanno a essere considerati come movimenti “falsi” o come finte di mercato, movimenti sporchi che a lungo andare delineeranno un trend che sembrerà tale solo quando sarà terminato.
Per il momento, fino a quando il Ftse Mib terrà questi livelli, potremmo stare relativamente tranquilli nel lungo periodo. Non si escludono ulteriori ribassi di mercato, ma di base la tendenza rimane strettamente rialzista da qui fino a fine anno, momento in cui si dovranno fare dei bilanci circa la possibilità di rivedere un nuovo crollo di mercato dovuto a una diminuzione fisiologica dell’inflazione.
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