Tonfo Tesla: Musk accusato di oltraggio alla corte e violazione accordi

C. G.

26 Febbraio 2019 - 08:10

Azioni Tesla in forte ribasso a causa degli ultimi guai di Elon Musk, finito (nuovamente) nel mirino della SEC per aver violato l’accordo di 5 mesi fa

Tonfo Tesla: Musk accusato di oltraggio alla corte e violazione accordi

Le azioni Tesla nuovamente alle prese con i guai di Elon Musk.

L’ex presidente e attuale CEO dell’innovativa società è finito ancora una volta sotto il mirino della SEC (la Securities and Exchange Commission statunitense) a causa di un tweet pubblicato pochi giorni fa che ha messo in allarme i regolatori.

Non è la prima volta che le azioni Tesla risentono delle problematiche di Elon Musk. In questo caso, l’uomo è stato accusato di oltraggio alla corte oltre che della violazione del famoso accordo stipulato 5 mesi fa con le stesse autorità statunitensi.

Azioni Tesla soffrono con Musk: il precedente di ottobre

Le azioni Tesla hanno lasciato sul campo più di 5 punti percentuali nell’ultima seduta di Borsa. Il tutto è accaduto dopo che la SEC ha chiesto ai giudici di accusare Elon Musk di oltraggio alla corte per violazione dell’accordo di ottobre scorso.

Nell’autunno del 2018 le autorità USA hanno avviato un’indagine contro l’ex presidente per presunto tentativo di frode. Al centro della questione un tweet di agosto, con il quale Musk ha comunicato la sua intenzione di procedere al delisting di Tesla da Wall Street. Qualche giorno dopo, però, è arrivata la smentita dello stesso CEO.

Le dichiarazioni dell’uomo hanno avuto un impatto dirompente sulle azioni Tesla che hanno a lungo viaggiato sulle montagne russe facendo scattare l’allarme dei regolatori. Da qui il patteggiamento, in virtù del quale Musk ha dovuto abbandonare la presidenza della società continuando però a svolgere il ruolo di CEO.

Oltre alla multa da 40 milioni di dollari, Tesla è stata costretta ad inserire in consiglio due nuovi amministratori indipendenti e un comitato di controllo sulle comunicazioni dello stesso Elon Musk. Una sorta di filtro, necessario a prevenire nuove dichiarazioni impulsive in grado di far oscillare in modo imponente le azioni societarie.

L’accaduto e le accuse di oltraggio e violazione accordi

Nonostante le imposizioni della SEC, il CEO è tornato a twittare apparentemente senza alcun controllo preventivo. La scorsa settimana Musk ha dichiarato che Tesla avrebbe prodotto 500 mila vetture nel 2019, un dato che si è scontrato con le previsioni del gruppo a 400 mila auto.

Poche ore dopo è arrivata la precisazione:

“Volevo dire che il tasso di produzione annuale alla fine del 2019 sarà probabilmente di circa 500.000 (unità), vale a dire 10.000 auto a settimana. Le consegne per quest’anno sono previste a circa 400.000 unità.”

La reazione della Commissione è stata immediata:

“Musk non ha né cercato né ricevuto approvazioni prima di pubblicare questo tweet inaccurato che ha raggiunto più di 24 milioni di persone.”

Pertanto, ha continuato la SEC, il CEO ha violato l’accordo facendo esattamente ciò che i suoi termini avrebbero dovuto prevenire.

La palla passerà ora ai giudici che dovranno decidere se e quanto è stata grave la violazione. Nonostante le pronunce della corte non siano ancora arrivate, l’andamento delle azioni Tesla nel post mercato di Wall Street ha già anticipato il sentiment degli investitori: il titolo ha messo a segno ribassi superiori al 3,6%.

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