Unicredit: esiste già un caso sullo stipendio di Orcel? Il prossimo amministratore delegato nel mirino di critiche per il compenso pattuito. I dettagli della vicenda.
Unicredit in primo piano oggi: il compenso dell’ad Orcel, che si insedierà ufficialmente il prossimo 15 aprile, sta facendo discutere.
Un influente gruppo consultivo degli azionisti ha esortato gli investitori a votare contro la politica retributiva di UniCredit durante l’importate riunione annuale della banca tra due settimane.
Il motivo? Protestare contro il potenziale pacchetto remunerativo di 7,5 milioni di euro per il nuovo amministratore delegato Andrea Orcel.
Le novità di questa vicenda che sta interessando Unicredit.
Unicredit: Orcel banchiere più pagato d’Italia? Scoppia un caso
Le azioni Unicedit avanzano oggi, con un balzo di oltre l’1,10%. Il titolo, quindi, non sembra risentire delle polemiche innescate sullo stipendio del prossimo ad.
Glass Lewis, infatti, ha affermato di essere “preoccupato per la struttura del pacchetto retributivo del CEO, che comprende un premio di equità non legato alla performance e non soggetto a clausole.”
In un rapporto la società di consulenza ha evidenziato come il piano compensativo di Unicredit non sia trasparente sui processi sui meccanismi remunerativi, criticando:
“la scarsa divulgazione delle caratteristiche chiave della struttura retributiva per il CEO, che riteniamo in ritardo rispetto alle migliori pratiche di mercato.”
C’è, dunque, un caso sullo stipendio di Orcel? Unicredit fa sapere che nel 2021 il compenso fisso per l’ad sarà di 2,5 milioni in contanti. Viene previsto un premio in azioni del per 5 milioni, non legati ai risultati raggiunti e non soggetti a claw-back.
Di fatto, in base a questo schema, Orcel diventerebbe il banchiere più pagato d’Italia.
Unicredit in tensione, ma le azioni corrono
Azioni Unicredit niente affatto scosse da tale polverone. Alle ore 12.15, infatti, il titolo scambia a 9,08 euro con un rialzo dell’1,32%.
In realtà, la tensione potrebbe esplodere nella banca, anche tenendo conto delle ultime mosse dell’ex ad Mustier.
Come ricorda Milano Finanza, infatti, il ceo dimissionario nel 2016 percepiva 1,2 milioni di euro, con una riduzione del 40% del compenso.
Non solo, nell’aprile 2020 Mustier aveva proposto la diminuzione del 25% (circa 300 mila euro) della propria paga, rinunciando anche ai bonus di 2,4 milioni.
Con Orcel, e secondo le indiscrezioni di Glass Lewis, si aprirebbe una strada completamente diversa. E questo potrebbe generare tensioni tra gli azionisti Unicredit.
Inoltre, il prossimo ad dell’istituto milanese è diventato uno dei banchieri più famosi d’Europa dopo un intenso litigio sulla sua paga nel tentativo “sfortunato” di diventare amministratore delegato di Banco Santander nel 2018.
La disputa con la presidente di Santander, Ana Botín, sul suo pacchetto da 52 milioni di euro rifiutati ha spinto Orcel ha intentare una causa da 112 milioni di euro contro Santander per l’offerta di lavoro ritirata. La prima udienza si terrà a Madrid il 7 aprile.
UniCredit ha affermato che la questione è personale e non influenzerà il lavoro di Orcel o il rapporto della banca con il Santander.
Tuttavia, diversi azionisti hanno espresso privatamente preoccupazione per il potenziale impatto sulla reputazione del caso giudiziario.
Unicredit potrebbe trovare ostacoli nel prossimo cammino con l’ad Orcel.
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