Azioni, chi vince e chi perde con la guerra tra Israele e Hamas

Claudia Cervi

13 Ottobre 2023 - 17:50

La guerra tra Israele e Hamas stravolge l’equilibrio (già precario) dei mercati finanziari. Ecco le azioni globali che potrebbero beneficiare del nuovo contesto e quelle che ne usciranno sconfitte.

Azioni, chi vince e chi perde con la guerra tra Israele e Hamas

La guerra tra Israele e Hamas ha innescato una serie di reazioni nei mercati globali, delineando vincitori e perdenti tra le azioni nei settori chiave dell’economia. L’incertezza geopolitica ha spinto gli investitori verso beni rifugio, mentre il comparto energetico ha visto una corsa ai rialzi. Tuttavia, non tutti i settori hanno tratto vantaggio dall’attuale scenario di conflitto, con alcuni che hanno subito un impatto negativo.

Vediamo nel dettaglio quali azioni emergeranno come vincitrici e quali invece dovranno fronteggiare sfide in questo contesto di tensioni internazionali.

Azioni che potrebbero spiccare il volo con la guerra tra Israele e Hamas

1) Northrop Grumman

Gli esperti di Deutsche Bank prevedono che l’azienda possa beneficiare notevolmente da un miglioramento nelle trattative per il bilancio del Dipartimento della Difesa nel 2024, con un incremento del 16% nell’ultima settimana.

Grafico giornaliero azioni Northrop Grumman (NYSE) Grafico giornaliero azioni Northrop Grumman (NYSE) Fonte TeleTrader

2) Lockheed Martin

Morgan Stanley stima un obiettivo di prezzo di $532, suggerendo un potenziale aumento superiore al 20% rispetto alla chiusura di lunedì. Le crescenti richieste delle Forze di Difesa Israeliane potrebbero sostenere l’acquisto di aerei F-16 e F-35. Nonostante una diminuzione del 10% nel corso dell’anno, le azioni di Lockheed hanno registrato un aumento superiore all’8% lunedì.

Grafico giornaliero azioni Lockheed Martin Grafico giornaliero azioni Lockheed Martin Fonte TeleTrader

3) L3Harris Technologies

Secondo Deutsche Bank, L3Harris Technologies potrebbe assistere a una maggiore domanda per i suoi prodotti per la guerra terrestre, inclusi radio dell’esercito e visori notturni, con un incremento del 9% lunedì nonostante una diminuzione del 14% nell’anno.

Grafico azioni L3Harris Technologies Grafico azioni L3Harris Technologies Fonte TeleTrader

4) Leonardo

Leonardo ha evidenziato una performance eccezionale, con un aumento del 5% nella prima ora di contrattazioni di lunedì, trainato dalla crescente attività nel settore difesa, energetico e aerostrutturale.

Grafico azioni Leonardo Grafico azioni Leonardo Fonte TeleTrader

5) Eni

Pur mantenendo un ruolo marginale nell’ambito energetico globale, Israele mostra potenziale di crescita. Progetti come Leviathan, Karish e Tamar, insieme al gasdotto Eastmed, potrebbero essere notevolmente influenzati dalla guerra, con implicazioni dirette sulla produzione e distribuzione di gas. Eni, attualmente coinvolta in cooperative esplorative nel Mediterraneo orientale, potrebbe essere parte integrante di questo panorama energetico in evoluzione.

Grafico azioni Eni Grafico azioni Eni Fonte TeleTrader

Azioni, ecco chi perde con la guerra tra Israele e Hamas

A parte la reazione positiva del settore della difesa e dell’oil, l’attacco di Hamas contro Israele ha generato incertezza sui mercati globali, colpendo vari settori.

1) Tecnologia

L’attacco di Hamas ha scosso i produttori di semiconduttori come Nvidia e Applied Materials, con timori soprattutto sull’andamento futuro di Intel, che ha una forte presenza in Israele con una rete di strutture di progettazione e produzione di chip. Il mercato attende ora di vedere gli sviluppi dell’accordo da 25 miliardi di dollari per la costruzione di un nuovo impianto in Israele, parte di un’ampia strategia di diversificazione della produzione. Intel impiega circa 12.800 persone nelle cinque principali sedi di Israele, dedicate all’intelligenza artificiale e alle auto a guida autonoma. Anche Apple ha una base nel paese, per la produzione di silicio. In generale, Israele svolge un ruolo importante nella catena di fornitura globale di chip.

Grafico giornaliero azioni Intel Grafico giornaliero azioni Intel Fonte TeleTrader

2) Sicurezza informatica

Anche il settore della sicurezza informatica è sulle spine, con Check Point Software Technologies, con sede a Tel Aviv, e Datadog che sono sotto stretta osservazione. Le azioni delle società indiane di software presenti in Israele, come Infosys, Tech Mahindra e Wipro, sono state meno colpite, registrando una diminuzione inferiore all’0,5%.

3) Settore viaggi

Le compagnie aeree hanno subito un duro colpo dopo la sospensione dei voli verso Israele. L’indice Bloomberg World Airlines è crollato del 2,6% all’inizio della settimana, registrando la peggiore seduta da marzo. Le azioni delle compagnie aeree come Delta Air Lines, United Airlines e American Airlines hanno subito perdite superiori al 4% a seguito delle cancellazioni dei servizi per Tel Aviv. Anche le aziende europee, tra cui Deutsche Lufthansa, Air France-KLM e Wizz Air, hanno visto cali superiori al 4%.

Grafico giornaliero azioni Delta Air Lines Grafico giornaliero azioni Delta Air Lines Fonte TeleTrader

4) Settore farmaceutico

Il settore dei farmaci generici è stato altalenante. Mentre Teva Pharmaceutical ha subito un calo fino al 4,5%, Dr. Reddy’s Lab (India) ha registrato un aumento a Mumbai. Sun Pharmaceutical, che detiene il 72% delle azioni di Taro Pharma in Israele, ha subito una leggera diminuzione dello 0,4%. I produttori indiani di farmaci generici come Dr. Reddy’s Lab e Lupin sono ora sotto attenta osservazione a causa del possibile impatto su Teva Pharmaceutical, un gigante del settore.

Conclusioni

La guerra tra Israele e Hamas ha scatenato una serie di reazioni nei mercati globali, con implicazioni significative su diversi settori economici. L’incertezza ha spinto gli investitori verso i beni rifugio e l’incremento sostenuto dei prezzi del petrolio ha sollevato preoccupazioni sull’impatto sulla crescita e l’inflazione, portando potenzialmente a una maggiore volatilità nei mercati azionari e del credito.

Mentre aziende energetiche come Exxon Mobil, ConocoPhillips e altre hanno registrato aumenti, il rischio di coinvolgimento dell’Iran potrebbe ulteriormente influenzare i prezzi del petrolio. Titoli della difesa e delle compagnie energetiche hanno tratto beneficio da questa situazione, mentre settori come i viaggi e la cybersecurity sono stati penalizzati.

Tuttavia, molti osservatori ritengono che gli attuali movimenti di mercato rappresentano reazioni immediate all’incertezza, ma nel breve termine si prevede una maggiore stabilizzazione basata sulle reali implicazioni del conflitto.

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