Enel spicca a Milano: c’è il piano industriale al 2025, in focus le cessioni

Violetta Silvestri

22 Novembre 2022 - 11:11

Le azioni Enel viaggiano in rialzo: il piano industriale 2023-2025 premia la società negli scambi. Cosa prevede la strategia aziendale, tra dismissioni per diminuire il debito e conferma della cedola.

Enel spicca a Milano: c’è il piano industriale al 2025, in focus le cessioni

Azioni Enel protagoniste a Piazza Affari: il titolo guadagna oltre il 2%, con gli investitori che premiano il piano industriale 2023-2025.

La società ha presentato la sua strategia per il prossimo triennio, concentrandosi su “modelli di business integrati, know-how digitale nonché business e aree geografiche che possano aggiungere valore nonostante le complessità dell’attuale scenario, attraverso una struttura più snella e indicatori finanziari più solidi”, ha sottolineato l’ad Starace.

La dismissione di attività per un controvalore di 21 miliardi di euro a beneficio della riduzione del debito, la conferma del dividendo e l’impegno nella decarbonizzazione sono i punti chiave del piano.

Le azioni Enel scambiano a 5,18 euro con un balzo dell’1,98% alle ore 10.39 circa.

Azioni Enel spinte dal piano industriale: in arrivo cessioni da 21 mld

Sono quattro le aree strategiche del piano industriale Enel al 2025: bilanciamento della domanda dei clienti e dell’offerta per ottimizzare il profilo di rischio/rendimento; decarbonizzazione per assicurare competitività, sostenibilità e sicurezza; rafforzamento, sviluppo e digitalizzazione delle reti per abilitare la transizione; razionalizzazione del portafoglio di business e delle aree geografiche.

Proprio sull’ultimo punto elencato, la società ha in programma..“dismissioni di circa 21 miliardi di euro in termini di contributo positivo alla riduzione dell’indebitamento netto di Gruppo. Si prevede che la maggior parte di questo piano sia completata entro la fine del 2023, conseguendo una struttura societaria più agile, focalizzata nei sei Paesi “core”.

Nello specifico, Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Cile e Colombia sono indicati come gli Stati core, mentre si prevedono:

  • la cessione degli asset in Romania; l’uscita del Gruppo dai mercati Perù e Argentina;
  • l’inserimento nel modello Stewardship di Australia e Grecia;
  • la cristallizzazione di cristallizzazione del valore del portafoglio gas in Spagna;
  • la cessione degli asset in Ceará al fine di focalizzarsi maggiormente sulle reti di distribuzione nei grandi agglomerati urbani (Rio e San Paolo);
  • la cristallizzazione di valore dei suoi asset negli Stati Uniti e di Enel X Way

Per i sei Paesi core Enel prevede di vendere l’80% dei volumi di elettricità con contratti a prezzo fisso, un aumento di circa 15 TWh (+7%) rispetto alle stime per il 2022.

Inoltre, nel piano industriale si legge che la società ha perfezionato le cessioni di Enel Russia e dell’impianto CCGT di Fortaleza in Brasil.

Obiettivi finanziari, cedole e nuovi investimenti Enel

Il gruppo Enel vuole mantenere un dividendo per azione di 0,43 euro nel periodo 2023-2025, in crescita rispetto agli 0,40 euro del 2022.

L’utile netto ordinario è visto salire dalla forchetta di 6,1-6,3 miliardi di euro nel 2023, al range di 6,7-6,9 miliardi di euro nel 2024, fino a 7,0-7,2 miliardi di euro al 2025.

Al termine del triennio, si stima che l’EBITDA ordinario arrivi alla soglia di 22,2-22,8 miliardi di euro, rispetto ai 19,0-19,6 miliardi di euro previsti nel 2022.

Sul fronte investimenti, il piano Enel viole investire complessivamente 37 miliari di euro tra il 2023 e il 2025, con il 60% indirizzato alla strategia commerciale integrata del Gruppo (generazione, clienti e servizi), e il 40% per le reti, a supporto del loro ruolo di abilitatori della transizione energetica.

Inoltre, i punti ricarica per veicoli elettrici saranno triplicati a 1,4 milioni nel 2025 e, al termine del triennio, Enel vuole arrivare a 75 GW di capacità rinnovabile (inclusi 4 GW dai sistemi di accumulo), che rappresentano il 75% della produzione totale, con la quota di generazione senza emissioni all’83% circa.

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