Come osserva AllianceBernstein, la concentrazione del mercato nei Magnifici Sette ha “distorto le esposizioni sugli indici”.
Diciotto anni fa ho iniziato a riflettere sui rischi di concentrazione nei mercati azionari americani. Il problema erano le banche: allora c’era un tale ottimismo sull’innovazione finanziaria che la capitalizzazione del settore finanziario era cresciuta fino a rappresentare quasi un quarto dell’indice Standard and Poor’s.
Molti investitori ritenevano che questo quadro sbilanciato fosse normale e sarebbe continuato indefinitamente. Ma poi la bolla del credito è scoppiata nel 2007 e il settore finanziario si è ridotto, creando un mondo azionario più equilibrato in cui la sanità, l’industria, l’informatica e altri settori commerciali avevano pesi simili.
Questa saga potrebbe ripetersi nel 2024? È una domanda che ora pesa sulle menti di alcuni investitori, ma questa volta con la tecnologia, non con la finanza. L’anno scorso la capitalizzazione di mercato dei cosiddetti Magnifici sette titoli tecnologici - Apple, Amazon, Alphabet, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla - è aumentata del 72%, in un contesto di grande entusiasmo per l’innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale in generale. [...]
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