Una “bad bank” in salsa europea per gestire l’enorme massa di crediti deteriorati, passati e futuri. Ma la Commissione europea non è d’accordo.
La Banca Centrale Europea, secondo quanto rilevato dal Financial Times, starebbe pensando alla creazione di una “bad bank” europea.
Una bad bank è un veicolo societario in cui confluiscono gli asset “tossici”, o comunque deteriorati, di una banca. Nelle operazioni relative un solo istituto, si scinde da un lato la parte “buona” (la c.d. “good bank”) e dall’altro quella cattiva, la “bad bank”, appunto (qui trovate maggiori spiegazioni).
Nel caso invece al vaglio della Banca Centrale Europea, le componenti “tossiche” arriverebbero da tutte le banche europee.
Bad Bank Europa: di cosa si tratta
La “bad bank” europea sarebbe funzionale a “ripulire” i bilanci della banche dai crediti deteriorati, sia di quelli già in “pancia” legati alle crisi passate e sia di quelli che saranno creati dal blocco delle attività produttive necessario al contenimento dell’epidemia di Coronavirus.
La proposta, riporta il Financial Times, sarebbe stata presentata dai rappresentanti della BCE ai funzionari della Commissione europea che, per ora, sarebbero riluttanti ad abbandonare le regole sul “bail in” (secondo cui gli aiuti pubblici possono arrivare solo dopo che il processo di risoluzione ha imposto perdite ad azionisti, obbligazionisti e se necessario anche a correntisti con depositi superiori a 100mila euro).
Bad Bank Europa è unica soluzione
“La crisi ci ha insegnato che solo tramite una bad bank è possibile liberarsi velocemente degli Npl (“Non performig loans”, i crediti deteriorati, ndr)”, ha detto Yannis Stournaras, governatore della Banca centrale greca. “Potrebbe essere sia un istituto europeo o uno nazionale, ma è necessario che veda la luce in tempi rapidi”.
Le banche greche presentano il livello maggiore di Npl in Europa, pari al 35% del totale. Nel caso delle banche italiane, che negli ultimi anni hanno operato una profonda opera di pulizia, il dato si attesta al 6,7%.
Nel complesso, attualmente in Europa i crediti deteriorati totalizzano 506 miliardi di euro, pari a circa il 3,2% del totale, circa la metà rispetto a qualche anno fa. Ma, come detto, il dato è destinato ad aumentare, e, temiamo, in maniera considerevole.
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