Il Baltic Dry Index, l’indice dei prezzi dei noli delle navi cargo, è su livelli che non si vedevano da oltre un decennio. Vediamo le cause che hanno favorito questo rialzo.
L’indice che misura il prezzo dei noli marittimi, il Baltic Dry Index, si conferma sui massimi da oltre 10 anni. Sopra 3 mila punti, l’indice quota a livelli che non si vedevano dal 2010.
Spinta da una dose mai vista di stimoli monetari e fiscali, l’economia globale si sta riprendendo, variante Delta permettendo, prima e meglio del previsto. Crollati nella prima fase della pandemia, i volumi mondiali di esportazioni al momento sono a livelli superiori rispetto al pre-Covid.
Baltic Exchange Dry Index. Fonte Trading Economics
Baltic Dry: cosa è e cosa misura
Il Baltic Dry misura l’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle navi dry (non liquido) bulk (sfuso): indica quanto costa spedire materie prime e merci.
Nonostante il nome, ed il fatto che la crescita record registrata in Asia negli ultimi decenni gli abbia fatto assumere una connotazione sempre più “orientale”, non si tratta di un indice regionale ma rileva, con cadenza quotidiana, l’andamento dei costi del trasporto sulle principali rotte mondiali.
Considerato una «proxy» dell’andamento dell’economia globale, è utilizzato per tastare il polso al mercato delle materie prime (non a casa l’indice elaborato da Bloomberg che rileva l’andamento dei prezzi delle materie prime, il Bloomberg Spot Commodity Index, è cresciuto del 72% da marzo 2020 e quota sui massimi dal 2011).
Quali navi sono comprese nel Baltic Dry?
Sono quattro i tipi di navi che rientrano nel calcolo del Baltic Dry:
- Handysize (30% della flotta globale ): 10-40 mila tonnellate di peso trasportato;
- Handymax (40% della flotta globale ): 40-60 mila tonnellate di peso trasportato;
- Panamax (20% della flotta mondiale ): 60-100 mila tonnellate di peso trasportato;
- Capesize (10% della flotta globale ): oltre 100 mila tonnellate di peso trasportatol
Ripresa economia sta spingendo i noli
Il clima di frenesia che sta coinvolgendo il commercio globale sta ovviamente spingendo il prezzo per noleggiare una nave.
“Il comparto industriale è in una fase di ricostruzione delle scorte di prodotti finiti e di materie prime, e questo sta spingendo al rialzo i movimenti di merci. I volumi sono superiori ai livelli pre-pandemici”, ha detto Burak Cetinok, n.1 per la ricerca di Arrow Shipping Group.
Baltic Exchange Dry Index. Fonte Trading Economics
“Negli ultimi 12 mesi, la domanda di navi cargo è stata guidata dalla Cina, ora il resto del mondo si è unito con una forte ripresa della domanda di commodity industriali”.
In questo contesto il Baltic Dry si è riportato sopra quota 3.200 punti, di poco sotto i massimi degli ultimi 11 anni messi a segno lo scorso 5 maggio. A marzo 2020 questo indice quotava di poco sopra i 550 punti.
Ad una domanda di navi in forte aumento, alimentata anche dall’incidente nel canale di Suez ed ai rallentamenti al porto cinese di Yantian, fa da contraltare un’offerta che, per forza di cose, è caratterizzata da un elevato grado di anaelasticità (sono necessari diversi anni per incrementare la dotazione di navi).
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