Banche, un titolo da comprare e uno da vendere subito

Claudia Cervi

2 Giugno 2024 - 07:23

La BCE ha normalizzato la politica monetaria, aumentando la redditività delle banche. In questo contesto, alcuni titoli bancari sono a sconto (da comprare subito), altri invece potrebbero crollare.

Banche, un titolo da comprare e uno da vendere subito

Negli ultimi dodici mesi, le banche hanno registrato risultati straordinari, con molte di esse che hanno visto una significativa ripresa dei prezzi delle azioni e una robusta performance finanziaria. Questo trend positivo è stato in parte favorito dal miglioramento dell’economia globale, che ha portato a un incremento della fiducia degli investitori, e dalla normalizzazione della politica monetaria che ha aumentato la redditività delle banche. In Europa, nonostante le sfide affrontate negli anni precedenti come la guerra in Ucraina, la crisi energetica e l’elevata inflazione, si osserva una rinascita dell’interesse per i titoli bancari. Gli afflussi cumulativi nella regione, dopo anni di stagnazione, stanno finalmente mostrando segnali di recupero. Anche negli Stati Uniti, i titoli bancari hanno superato le aspettative, con l’indice S&P Banks Select Industry Index in crescita del 33% nell’ultimo anno, superando l’indice di riferimento S&P 500.

Tuttavia, non tutte le banche hanno beneficiato di questa ripresa. Alcune continuano a lottare con problematiche strutturali e finanziarie che le rendono meno attraenti per gli investitori.

In questo contesto, analizzeremo 2 titoli bancari: uno da acquistare subito per il suo potenziale di crescita e uno da vendere a causa delle sue difficoltà persistenti.

Un titolo da comprare: Lloyds Banking Group

Grafico giornaliero azioni Lloyds Banking Group Grafico giornaliero azioni Lloyds Banking Group Fonte Tradingview

Lloyds Banking Group, una delle principali banche del Regno Unito, rappresenta un’opportunità interessante per gli investitori. Operando in tre settori principali - vendita al dettaglio, servizi bancari commerciali e assicurazioni e gestione patrimoniale - Lloyds ha mostrato una notevole resilienza e capacità di adattamento. Dopo una massiccia ristrutturazione iniziata nel 2011, la banca è emersa come un’istituzione a basso rischio, con una solida base di depositi e una politica di prestiti conservatrice.

Uno dei punti di forza di Lloyds è il suo ampio portafoglio di mutui, che rappresenta il 66% del totale dei prestiti. Grazie alla sua ampia base di raccolta di depositi, la banca è in grado di mantenere solidi margini di interesse netti, privilegiando i margini rispetto al volume. Questo approccio ha permesso a Lloyds di navigare attraverso periodi di alta inflazione e tassi di interesse elevati senza compromettere la sua redditività. Secondo Morningstar, le azioni di Lloyds vengono scambiate a un tasso di sconto del 28% rispetto al fair value di 3,90 dollari, offrendo un notevole potenziale di apprezzamento.

Evoluzione target price Lloyds Evoluzione target price Lloyds Fonte MarketScreener

La banca ha anche beneficiato della ripresa economica del Regno Unito, che ha visto un miglioramento della fiducia dei consumatori e delle imprese. Con il mercato Stoxx 600 scambiato a un rapporto prezzo/utili a termine di 13,5x e un rendimento del dividendo del 3,4%, l’Europa offre valutazioni attraenti per gli investitori che credono in una continua ripresa economica.

Lloyds, con il 95% delle sue attività basate nel Regno Unito, è ben posizionata per trarre vantaggio da questa dinamica positiva.

Investire in Lloyds Banking Group può quindi essere una scelta strategica per gli investitori alla ricerca di un titolo bancario solido con un potenziale di crescita significativo. La sua politica di gestione prudente, combinata con un mercato domestico in ripresa, rende Lloyds un’opportunità da considerare attentamente.

Lloyds Banking Group target price Lloyds Banking Group target price Fonte TipRanks

Di recente, Deutsche Bank ha avviato la copertura sul titolo con un “rating buy” e un obiettivo di prezzo di 0,61 sterline.

Un titolo da vendere: Barclays

Grafico giornaliero azioni Barclays Grafico giornaliero azioni Barclays Fonte Tradingview

Barclays, una delle banche più antiche del mondo quotata a Wall Street (NYSE) e a Londra (LSE), ha affrontato numerose sfide negli ultimi anni che hanno pesantemente influenzato il suo valore azionario. Nonostante un rialzo del 42% del prezzo delle azioni da inizio anno, dovuto principalmente a una significativa revisione strutturale, le problematiche finanziarie di fondo restano preoccupanti.

All’inizio di quest’anno, Barclays ha riportato una perdita netta di 139,8 milioni di dollari per l’ultimo trimestre del 2023, ben al di sotto delle aspettative. La banca ha attribuito questa perdita a un onere di 1,15 miliardi di dollari derivante da misure strutturali di riduzione dei costi. Inoltre, Barclays ha annunciato una revisione operativa che prevede ulteriori tagli ai costi, vendite di asset e una riorganizzazione delle sue divisioni aziendali. Questo piano mira a risparmiare 2,55 miliardi di dollari entro il 2026, ma la sua efficacia resta incerta.

Uno degli aspetti più preoccupanti per gli investitori è la difficoltà di Barclays a recuperare il forte ribasso subito durante la crisi finanziaria del 2007-2008: le azioni Barclays sono ancora scambiate a un valore significativamente inferiore rispetto ai livelli pre-crisi.

Barclays target price Barclays target price Fonte TipRanks

Le difficoltà finanziarie di Barclays non sono solo una questione di bilancio. La banca ha faticato a trovare un equilibrio tra il suo lato aziendale e quello di investment banking, con quest’ultimo che ha mostrato una volatilità significativa. La riorganizzazione in cinque divisioni operative potrebbe portare a ulteriori inefficienze e incertezze nel breve termine.

Inoltre, il contesto economico europeo, sebbene in ripresa, presenta ancora numerose incertezze. L’euro potrebbe perdere parte della sua forza man mano che la BCE taglia i tassi di interesse, rendendo i rendimenti meno attraenti per i risparmiatori e gli investitori internazionali. Questo potrebbe influenzare negativamente le banche con una forte esposizione al mercato europeo, come Barclays.

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