Bank of England: il sistema bancario nazionale regge, ma i rischi non sono azzerati.
Bank of England ha rassicurato il sistema bancario nazionale: è ben preparato per gravi shock economici e gli istituti finanziari possono continuare a prestare denaro durante la pandemia.
Tuttavia, restano zone d’ombra e spazi di rischio per il Regno Unito. Cosa ha dichiarato l’ultimo bollettino di BoE.
BoE avverte su banche e Brexit
Tra le sfide della Brexit - a quanto pare sempre più vicina a un no-deal - e della ripresa economica post-pandemia, il Regno Unito è messo sotto pressione.
L’ultimo report della Bank of England ha offerto uno scenario finanziario del Paese, con un focus sul sistema bancario. L’istituto centrale non ha dubbi sulla capacità delle banche inglesi di far fronte alla crisi, ma i rischi di shock inattesi non sono azzerati.
Innanzitutto, venerdì 12 dicembre la banca centrale ha stabilito che il counter-cyclical capital buffer, che sarebbe il denaro extra che le banche devono mettere da parte durante i periodi di congiuntura favorevole, si manterrà allo 0% fino all’ultimo trimestre del 2021. Il livello potrebbe restare tale anche nel 2022.
La flessibilità nella gestione delle risorse, infatti, è considerata vitale affinché possano essere sostenuti i prestiti alle imprese e alle famiglie: “Tagliare il sostegno all’economia per evitare l’uso di riserve di capitale sarebbe costoso per l’economia in generale e di conseguenza per le banche stesse”.
Secondo la banca, le imprese, con il supporto di garanzie governative, hanno preso in prestito finora 80 miliardi di sterline, rispetto ai 20 miliardi di sterline dello scorso anno.
La rassicurazione offerta da BoE si basa su questa considerazione ben spiegata dall’istituto:
“Le principali banche del Regno Unito sono in grado di assorbire perdite di credito nell’ordine di 200 miliardi di sterline.”
Uno scenario estremo, che si potrebbe concretizzare con condizioni per ora scongiurate, come un tasso di disoccupazione al 15% e il crollo dei prezzi delle case del 30%.
La BoE ha previsto il mese scorso che l’economia britannica si ridurrà dell’11% quest’anno a causa della pandemia e crescerà del 7,25% nel 2021, impiegando fino al primo trimestre del 2022 per tornare alle dimensioni pre-crisi.
La disoccupazione dovrebbe raggiungere il picco del 7,8% nel secondo trimestre del prossimo anno.
Tuttavia, la banca centrale ha avvertito dei rischi di ribasso derivanti dalla pandemia e dalle nuove restrizioni commerciali con l’UE che entreranno in vigore il 1 gennaio, e ha ribadito che potrebbe sorgere volatilità dei mercati finanziari anche se il sistema delle finanze fosse il più stabile.
Bank of England ha suonato un suo campanello d’allarme, fortemente legato alle vicende Brexit: “La volatilità del mercato potrebbe essere rafforzata nel caso in cui alcuni utenti di derivati non siano completamente pronti a negoziare con controparti dell’UE o su sedi di negoziazione riconosciute dall’UE. Le istituzioni finanziarie dovrebbero continuare ad adottare misure per ridurre al minimo i disagi”.
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